Smart working, priorità per questi lavoratori: la nuova legge

Approvato ieri 31 marzo dal Consiglio dei Ministri il Decreto Legislativo che recepisce la direttiva UE 2019/1158 relativa all’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza. Lo schema del dlgs, approvato su proposta del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Andrea Orlando, oltre alle novità sul congedo parentale, dispone particolari obblighi a carico del datore di lavoro riguardo lo smart working per genitori con figli fino a 12 anni e caregivers.

A tal merito, nella direttiva UE si legge:

“[…] gli Stati membri sono incoraggiati a valutare se le condizioni di accesso e le modalità di esercizio del diritto al congedo di paternità, al congedo per prestatori di assistenza e a condizioni di lavoro flessibili debbano essere adattate a esigenze particolari, per esempio dei genitori soli, dei genitori adottivi, dei genitori di figli con disabilità o malattie a lungo decorso o dei genitori in circostanze particolari. […] Le disposizioni sul congedo sono destinate ad aiutare i lavoratori che sono genitori e i prestatori di assistenza durante uno specifico periodo di tempo e mirano a mantenere e promuovere il loro collegamento ininterrotto con il mercato del lavoro. È quindi opportuno prevedere disposizioni esplicite per la protezione dei diritti dei lavoratori che usufruiscono dei tipi di congedo contemplati dalla presente direttiva.

La direttiva del 2019 incoraggia dunque i Paesi membri a favorire condizioni di lavoro flessibili e congedi a tutti quei genitori che versino in particolari situazioni svantaggiose, con particolare riferimento ai genitori di figli disabili. Attraverso un comunicato stampa ufficiale, il governo italiano indica quali sono le disposizioni emanate per mettere in pratica ciò che è indicato nella direttiva:

datori di lavoro pubblici e privati che stipulano accordi per l’esecuzione della prestazione di lavoro in modalità agile sono tenuti in ogni caso a riconoscere priorità alle richieste di esecuzione del rapporto di lavoro in modalità agile formulate dalle lavoratrici e dai lavoratori con figli fino a 12 anni di età o senza alcun limite di età nel caso di figli in condizioni di disabilità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104. La stessa priorità è riconosciuta da parte del datore di lavoro alle richieste dei lavoratori che siano caregivers ai sensi dell’articolo 1, comma 255, della legge 27 dicembre 2017, n. 205.

In linea con la direttiva europea e come si evince dal comunicato ufficiale, dunque, il governo dispone che in caso di smart working la priorità debba essere data a tutti quei genitori con figli under 12 o disabili o ai lavoratori caregivers, ossia a coloro che assistono un familiare malato. In particolare, ogni prestatore di assistenza ha diritto a un congedo di cinque giorni lavorativi all’anno.

Inoltre, la direttiva UE incita i Paesi a proteggere da ogni eventuale discriminazione o trattamento sfavorevole tutti quei lavoratori che esercitino il loro diritto a usufruire del congedo o a chiedere modalità di lavoro flessibili. A tal merito, sempre da quanto emerge dal comunicato stampa, il dlgs dispone che “la lavoratrice o il lavoratore che richiede di fruire del lavoro agile non può essere sanzionato, demansionato, licenziato, trasferito o sottoposto ad altra misura organizzativa avente effetti negativi, diretti o indiretti, sulle condizioni di lavoro. Qualunque misura adottata in violazione del precedente periodo è da considerarsi ritorsiva o discriminatoria e pertanto nulla.”

Con questo pacchetto di interventi, dunque, l’Italia fa un notevole passo in avanti per quanto riguarda la conciliazione vita-lavoro.

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