Assegno Unico figli 2022, INPS: in un caso l’importo va restituito

Presentare un ISEE aggiornato è fondamentale per poter beneficiare del corretto importo di tante prestazioni sociali erogate da Inps: dal Reddito di Cittadinanza alla Carta Acquisti, dai Bonus sociali all’Assegno Unico Universale per figli a carico. Per quanto riguarda questa ultima prestazione, sappiamo che Inps sta erogando proprio in questi giorni.

Come riportato anche da Il Sole 24 Ore nell’edizione di lunedì 4 aprile, il pagamento dell’Assegno Unico di marzo è andato a buon fine per più di 3 milioni di famiglie e finora, in base ai dati della Consulta dei Caf, sono stati elaborati 7,5 milioni di Isee. Stando a quanto comunicato da Inps, però, solo 1 su 4 sembra essere in corso di validità: tutti gli altri sarebbero da aggiornare.

Inoltre, in aggiunta agli ISEE presentati in ritardo, ci sarebbero anche quelli irregolari: secondo quanto riportato dal quotidiano economico, circa un 10% delle DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) inviate presenterebbero difformità o omissioni. In questi casi l’Assegno Unico viene erogato ugualmente, ma entro la fine dell’anno l’utente è tenuto a sanare la pratica. Ulteriori indicazioni vengono fornite dalla Circolare Inps n. 23 del 9 febbraio 2022, in cui si legge:

La domanda di assegno unico e universale è istruita e liquidata sulla base dell’ISEE, ancorché recante omissioni/difformità. Entro la fine dell’anno, l’utente avvisato della difformità/omissioni è tenuto a regolarizzarla e qualora ciò non dovesse avvenire, si procederà al recupero dell’importo eccedente il minimo che sarebbe spettato in assenza di ISEE.

Pertanto, colui che nonostante il sollecito non avrà provveduto entro il 31 dicembre a correggere l’ISEE dovrà restituire la differenza tra quanto ricevuto e quanto avrebbe dovuto ricevere in assenza di ISEE. Come indicato da suddetta circolare (ai sensi dell’articolo 11, comma 5, del D.P.C.M. n. 159/2013), nel caso in cui il percettore venisse chiamato a dover restituire la somma indebitamente ricevuta per via di omissioni e/o difformità nell’attestazione ISEE, questi può:

  • presentare domanda per la prestazione avvalendosi dell’attestazione ISEE difforme. In tale ipotesi, l’INPS può richiedere al cittadino idonea documentazione per comprovare la completezza e veridicità dei dati indicati nella dichiarazione;
  • presentare una nuova DSU, priva di difformità;
  • richiedere al CAF la rettifica della DSU, con effetto retroattivo, esclusivamente qualora quest’ultima sia stata presentata tramite CAF e quest’ultimo abbia commesso un errore materiale.

Tuttavia, come riportato dal quotidiano e come comunicato da Inps stesso, “sul punto sono tutt’ora in corso delle valutazioni per la definizione delle relative modalità, anche in relazione agli aspetti tecnici della gestione della procedura“.

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