Dopo la ricarica straordinaria partita il 5 aprile per quei percettori del Reddito di cittadinanza che non avevano ricevuto la mensilità di marzo, Inps esce con un comunicato nel quale fa due importanti avvertimenti agli utenti.
Il primo: sono ancora sospese le rate di reddito e pensione di cittadinanza per i beneficiari che non sono in possesso di un ISEE valido per l’anno 2022.
Il pagamento per questi beneficiari riprenderà, quindi, solo a seguito della presentazione della nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), che ‘produce’ il nuovo ISEE 2022.
Il secondo, più che un avvertimento, è un chiarimento che conferma la ricarica straordinaria avviata da Inps in queste ore della mensilità di marzo ‘arretrata’. Per alcuni beneficiari di reddito e pensione di cittadinanza – fa sapere Inps – sarà applicato un conguaglio a compensazione di quanto ricevuto in più nel mese di febbraio, per la mancata applicazione del ricalcolo dell’assegno in presenza di altre prestazioni assistenziali.
In altri termini un taglio sulla mensilità di marzo perchè si è ricevuti qualcosa “in più” a febbraio, vale a dire il mancato taglio – Inps lo chiama “ricalcolo” ma altro non è che un taglio – per via della presenza, nel nucleo familiare, di un titolare di altro trattamento assistenziale.
Un’operazione che di fatto, impoverisce i percettori. La decurtazione mensilità infatti si ripeterà nei prossimi mesi, fino a che sono presenti nel nucleo queste prestazioni assistenziali. Anche se Inps garantisce che il debito sarà rateizzato e sarà garantito un importo minimo nei casi di conguagli negativi superiori all’importo della rata stessa.
Le operazioni, conclude il comunicato, di conguaglio si concluderanno nei prossimi giorni.
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