Riprendono a inizio mese i pagamenti della cassa integrazione ordinaria dei lavoratori dell’Artigianato. Il messaggio confortante arriva da Fsba che in una nota fa sapere che le liquidazioni della cassa integrazione ordinaria (non Covid) da ora in poi avranno una scadenza fissa.
Dopo 3 mesi di attesa si iniziano a vedere quindi i primi segnali positivi di un sistema, quello del Fondo Artigiani, fortemente contestato durante le fasi più critiche della pandemia, perchè al centro di un complesso sistema di erogazione della Cassa integrazione covid che partiva dallo stanziamento di legge, decreti interministeriali e poi decreti direttoriali, e passaggi vari tra Corte dei Conti, Ragioneria Generale dello Stato e Banca d’Italia. Una trafila che conoscono bene centinaia di migliaia di lavoratori artigiani fermo da febbraio 2020. E che a distanza di due anni ancora sono coinvolti in questo lento meccanismo: la cassa integrazione Covid di fine 2021 infatti ancora non è arrivata (la speranza che arrivi entro Pasqua tiene tutti in allerta).
Ma tra una buona notizia che non arriva e un’altra certa, potranno quanto meno ricevere i primi mesi del 2022. A questo si riferisce infatti il comunicato del Fondo: gennaio e febbraio 2022, già caricati sul sistema Sinaweb, sono in pagamento.
L’appuntamento sembra essere dunque con il “giorno 5 del mese” per i pagamenti diretti o che passano per il sistema bilaterale regionale, mentre per “coloro cui la cassa integrazione viene pagata tramite l’azienda, già nella prossima busta paga sarà possibile incassare il dovuto”. Dipende quindi dal sistema adottato da ogni singola Regione. “In totale sono stati bonificati ben 1.756.685,43 €” per tutta Italia a quali vanno aggiunti i soldi del Veneto che “anche questa volta, sarà l’Ente regionale a pagare materialmente”.
Soldi erogati da Fsba ‘in deroga’ alla legge di Bilancio che imponeva nuove procedure da concordare con il Ministero del Lavoro ma che non sono state ancora definite. Ecco perchè si è preferiti pagare subito i lavoratori, “seppur con le vecchie regole“, altrimenti sarebbe passato altro tempo con il moltiplicarsi delle attese dei lavoratori.
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