Pagamento NASpI 2022, Inps riduce l’importo: perché?

Stanno arrivando in queste ore i pagamenti della NASpI di aprile relativa a marzo 2022. Tale sussidio di disoccupazione non agricola è un aiuto economico significativo per tutti coloro i quali hanno perso il lavoro involontariamente (consulta la guida di TuttoLavoro24.it per sapere a chi spetta) e pertanto il giorno del pagamento è sempre molto atteso. A volte però questo può riservare delle amare sorprese. È ciò che ci segnalano alcuni lettori, che hanno ricevuto un importo NASpI più basso rispetto a quanto previsto dall’assegno mensile. Perché Inps ha erogato un importo più basso? Scopriamolo.

NASpI, importo più basso: giorno della domanda

Un primo motivo è sicuramente da ricondurre al décalage, ossia il taglio del 3% ogni mese dell’importo NASpI dal quarto mese di erogazione (clicca qui per capire meglio di cosa si tratta). Pertanto, chi prende NASpI già da un po’ di tempo saprà per certo che l’importo del sussidio diminuisce regolarmente. Un altro motivo è senz’altro da riscontrare nel giorno in cui si è fatto istanza per la NASpI. La decorrenza del pagamento di tale sussidio infatti non decorre dal giorno successivo al licenziamento, bensì dipende dal giorno in cui il lavoratore ne presenta la richiesta. Entrando più nel dettaglio, il pagamento decorre:

  • dall’ottavo giorno successivo alla data di estinzione del rapporto di lavoro, se l’istanza di NASpI viene presentata entro l’ottavo giorno (cd. periodo di carenza);
  • dal giorno successivo a quello di presentazione della domanda, nel caso in cui quest’ultima venga presentata dopo l’ottavo giorno;
  • dall’ottavo giorno successivo al termine del periodo di maternità, malattia o infortunio sul lavoro, se l’istanza viene presentata entro 8 giorni dal licenziamento; dal giorno successivo alla presentazione della domanda, se viene presentata dopo 8 giorni dal licenziamento;
  • dal trentottesimo giorno successivo al licenziamento per giusta causa, se la domanda viene presentata entro il trentottesimo giorno, e dal giorno successivo alla presentazione della domanda se quest’ultima viene presentata dopo i 38 giorni dal licenziamento.

Pertanto, se per esempio una persona venisse licenziata in data 31/05 con contratto a tempo determinato e presentasse la domanda il 03/06, la NASpI decorrerebbe dal giorno 08/06 (come indicato dal punto 1). Con molta probabilità, in questo caso il primo pagamento non sarà di 30 giorni ma di 22 giorni: ecco spiegato perché l’accredito della NASpI avrà un importo più basso.

NASpI, importo più basso: pagamento frazionato

Infine, un’ultima causa a cui ricondurre un importo più basso della NASpI e sempre collegata al giorno in cui si presenta la richiesta di NASpI è il frazionamento dell’accredito. Tale meccanismo, però, riguarda solo il pagamento delle nuove domande. A seconda del giorno di decorrenza della NASpI, infatti, i primi pagamenti del sussidio di disoccupazione possono avvenire in momenti diversi:

  1. se la NASpI decorre tra il 1° e il 15 del mese:
    • una prima quota verrà pagata dal giorno di decorrenza al 15 del mese,
    • una seconda quota dal 16 al 30 del mese;
  2. se la NASpI decorre dal 16 al 30 del mese, il primo pagamento decorrerà in questo periodo.

Sulla base di questo calendario, può capitare dunque che il primo pagamento della Naspi avvenga solo per 8 giorni. Infatti, se l’istanza di NASpI viene presentata entro l’ottavo giorno dalla cessazione del rapporto di lavoro il pagamento parte dall’ottavo giorno. Quindi, se il contratto scadesse alla fine del mese (come accade ai lavoratori con contratto a tempo determinato), ad esempio il 30, in questo caso l’Inps pagherà una prima quota solo per 8 giorni, quelli che vanno dall’8 fino al 15 del mese precedente. Per l’accredito del resto della mensilità bisognerà aspettare i giorni successivi.

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