Corsi di lungua italiana e corsi di natura tecnica, più incentivi agli italiani che decidono di ospitare i rifugiati ucraini. Questo prevede l’accordo firmato da Assolavoro, l’associazione che riunisce le agenzie di somministrazione (Adecco, Manpower, Umana, ecc.) e i sindacati Nidil-Cgil, Felsa-Cisl, Uiltemp.
Un accordo che prevede il coinvolgimento dell’ente bilaterale di settore Ebitemp e di quello formativo Formatemp (impegnato anche nel pagamento della cassa integrazione Covid durante i mesi più duri della pandemia). Queste strutture bilaterali si occuperanno dell’erogazione diretta degli “strumenti” essenziali per consentire agli ucraini in età lavorativa di integrarsi, con corsi di italiano e di formazione funzionale all’inserimento lavorativo. Con possibilità per i rifugiati, al termine del percorso formativo, di avere un bonus da 1.000 euro.
Ma i bonus previsti riguardano anche i lavoratori italiani. A darne notizia è il quotidiano Avvenire in edicola oggi che scrive anche come sia stato previsto una misura economica una tantum per gli italiani, lavoratori in somministrazione, che decideranno di ospitare i rifugiati:
“Altre attività riguardano le misure di sostegno e di accoglienza, quali l’una tantum di 1.000 euro erogata ai titolari protezione internazionale a conclusione del percorso formativo; un sostegno economico per i lavoratori somministrati che prestano ospitalità per almeno tre mesi ai rifugiati dell’importo di 1.000 euro, elevato a 1.500 nel caso in cui si dia ospitalità ai minori di 18 anni o donne in gravidanza”.
Dunque, in attesa di approfondire i contorni di questo nuovo Bonus per i lavoratori italiani, stando a quanto si apprende esso è destinato:
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