Assegno Unico aprile 2022 domande bloccate, INPS: i 3 motivi dei ritardi

Sono circa 5 milioni le domande di Assegno Unico pervenute a Inps entro il 4 marzo 2022 e più della metà sono già state lavorate e/o evase. A confermarlo sono i nostri lettori, mostrandoci le date del pagamento comparse sul Fascicolo Previdenziale del Cittadino, e alcune fonti sindacali del patronato, le quali forniscono anche maggiori dettagli inerenti a tutte quelle domande rimaste in sospeso. Anche Inps, in un tweet ufficiale dei giorni scorsi, fa sapere qualcosa in merito:

Come riportato dall’Istituto, dunque, le domande per l’Assegno Unico che ancora sono in istruttoria sono quelle che contengono errori di IBAN, altre problematiche varie e quelle pagate insieme al Reddito di Cittadinanza. Per queste ultime sappiamo che non è necessario inoltrare la domanda, dato che Inps paga in automatico. In questo caso l’Istituto attende di verificare l’esito dell’eventuale liquidazione di RdC prima di liquidare la prestazione di Assegno Unico: per questo motivo i percettori di RdC dovranno attendere dopo la metà di aprile per vedersi l’accredito dell’Assegno, come TuttoLavoro24.it aveva già segnalato in questo articolo.

Assegno Unico: residenza in Italia

Ma i percettori di RdC non sono gli unici a non aver ancora ricevuto il pagamento. Come scrive Inps sui social, infatti, la sospensione del pagamento può essere dovute ad “altre problematiche“. Una di queste è senz’altro quella legata alla residenza.

Sappiamo che uno dei requisiti per beneficiare dell’Assegno Unico è quello della residenza in Italia (per saperne di più sui requisiti consulta la guida apposita di TuttoLavoro24.it, cliccando qui) e, pertanto, tra le domande rigettate ci sono quelle riferite a figli non residenti su territorio nazionale, mentre tra quelle rimaste sospese compaiono quelle presentate da cittadini extracomunitari, la cui verifica della sussistenza della residenza sul territorio nazionale è ancora in corso. A fornirci queste indicazioni precise è il Dottor Raffaele Sabbatino, operatore dell’Istituto di Patronato ENCAL-CISAL, direttamente informato da Inps.

In caso si volesse intervenire per modificare le domande già presentate, Inps fa sapere che a breve verrà aggiornata la procedura telematica che lo consentirà. Allo stesso modo, l’Istituto ha disposto l’invio di SMS al cittadino richiedente che abbia delle difformità nella domanda presentata.

Assegno Unico: genitori unici, separati e coadiuvanti

Ulteriori disposizioni di chiarimento arrivate ai Patronati riguardano i genitori, in particolare:

  • i genitori unici: per loro l’importo in pagamento è stato corretto, portandolo al 100%;
  • i genitori separati, di cui uno titolare di RdC: il genitore che non sia titolare di RdC può presentare domanda di Assegno Unico solo per il 50% spettante;

Inoltre, una situazione particolare è quella che riguarda i familiari che lavorano nell’azienda di famiglia. Per i coadiuvanti di impresa familiare, infatti, viene a presentarsi una doppia casistica: il coniuge non può dichiarare di percepire un reddito da lavoro (ai fini delle maggiorazioni) ma eventuali figli maggiorenni, fino a 21 anni di età, per lo stesso motivo possono percepire l’Assegno Unico.

Sottolineiamo che quanto riportato è ufficioso, seppur proveniente da fonti attendibili e direttamente in comunicazione con Inps. L’ufficialità è attesa nei prossimi giorni.

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