In questi giorni Inps sta pagando il trattamento integrativo di 100 euro, noto anche come Bonus Irpef o Bonus Ex Renzi ai percettori NASpI. I lavoratori invece lo ricevono mensilmente in busta paga, per il tramite del sostituto d’imposta (datore di lavoro).
Stare dietro a tutte le modifiche che tale Bonus ha subito nel corso degli anni è veramente un’impresa ardua, pertanto può succedere che chi ne aveva diritto non lo ha riscosso o, al contrario, che chi non ha più i requisiti per averlo stia continuando a prenderlo. La soluzione a entrambe le situazioni passa per la compilazione del modello 730. Nella dichiarazione dei redditi, infatti, si calcolano sia le imposte dovute sia le detrazioni e i bonus spettanti. Tra questi ultimi, pertanto, può rientrare anche il Bonus Ex Renzi di 100 euro che non si è riscosso dal datore di lavoro o dell’Inps.
Prima di capire chi è che può recuperare il trattamento integrativo tramite il 730/2022, vediamo però chi ha diritto al pagamento.
Sappiamo che dal 2014 (anno in cui l’allora Presidente del Consiglio Matteo Renzi lo introdusse) ad oggi il Bonus Irpef ha subito varie modifiche. La più recente è quella introdotta dalla nuova Legge di Bilancio del 2022: se infatti fino a dicembre 2021 il Bonus spettava a chi era titolare di un reddito da lavoro dipendente o assimilato fino a 28.000 euro, oggi i 100 euro mensili spettano, in forma piena, solo a coloro che hanno un reddito fino a 15.000 euro.
A coloro che invece hanno redditi compresi fra i 15.000 e i 28.000 euro, il bonus potrebbe non spettare oppure essere previsto in misura ridotta se le altre detrazioni (come familiari a carico, lavoro dipendente, mutuo prima casa e lavori edilizi ad esempio) superano l’imposta lorda dovuta, calcolata applicando al reddito complessivo i vari scaglioni IRPEF, anch’essi oggetto di modifica da parte della Manovra. A questi ultimi contribuenti il Bonus non sarà riconosciuto nell’importo “pieno” (1.200 euro annui) ma verrà “determinato in misura pari alla differenza tra la somma delle detrazioni ivi elencate e l’imposta lorda”.
Inoltre, la nuova Legge di Bilancio abolisce la detrazione fiscale per i redditi fino a 40.000 euro, che spettava ai titolari di reddito di lavoro dipendente e di taluni redditi assimilati. Facile comprendere, dunque, come la platea di percettori del Bonus Ex Renzi si sia notevolmente ridotta.
Con riguardo invece al Bonus 100 euro ex Renzi 2021, che come detto spettava fino a 28mila euro di reddito (al di sopra di tale soglia veniva gradualmente ridotto fino a 40mila euro), con la dichiarazione dei redditi dell’anno dopo, cioè con il Modello 730/2022 o Modello UNICO PF, sono due le categorie di lavoratori che possono recuperarlo:
Come avviene il recupero? E’ semplice, il recupero avviene a conguaglio in fase di dichiarazione dei redditi, al contribuente spetterà la somma non ricevuta a titolo di trattamento integrativo fino alla soglia dei 1.200 euro annui (100 euro mensili).
Il modello 730/2022 o UNICO PF si riferiscono ai redditi percepiti durante il 2021: ciò significa che anche chi (da gennaio 2022) non ha più diritto al Bonus Ex Renzi per via dell’abbassamento della soglia reddituale con cui si ha diritto a questa agevolazione, può comunque recuperare ora, nel 2022, quello che gli spettava nel 2021: o in busta paga (per chi ha il sostituto d’imposta) o con bonifico da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Infine, riteniamo importante sottolineare che, compilando la dichiarazione dei redditi, colui che ha beneficiato del Bonus Ex Renzi senza averne più i requisiti sarà tenuto a restituire la somma ingiustamente ricevuta: TuttoLavoro24.it ha illustrato i casi in questione in questo articolo.
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