Covid, effetto sorpresa su redditi e pensioni: giù al Nord, sù al Sud

Solitamente le crisi allargano sempre la forbice tra chi è più ricco e chi è più povero, a vantaggio dei primi.

A quanto pare, la pandemia in Italia ha avuto invece l’effetto opposto: secondo i dati sulle dichiarazioni 2021 appena messi a disposizione dal dipartimento Finanze del MEF, infatti, l’emergenza sanitaria e i vari lockdown intermittenti hanno messo in ginocchio molto di più i lavoratori delle regioni del nord che quelli del sud.

Il crollo settentrionale ha avuto un’intensità dieci volte maggiore rispetto a quello verificatosi nel Mezzogiorno, dove anzi alcuni percettori hanno visto aumentare l’imponibile rispetto all’anno prima. A spiegare le ragioni alla base di tale fenomeno è Il Sole 24 Ore, che nell’edizione di oggi commenta così:

“Determinante è la differente struttura socio-economica dei territori. In sintesi estrema, i blocchi a ripetizione delle attività hanno colpito soprattutto autonomi e dipendenti privati. I cedolini di dipendenti pubblici e pensionati sono invece rimasti al riparo dalla gelata e lo stesso è accaduto alle integrazioni assistenziali come ad esempio le pensioni di invalidità. Dove l’incidenza delle entrate “protette” è maggiore, l’effetto del Covid si è sentito meno sull’Irpef; dove è maggiore il peso di autonomi e dipendenti privati, il segno meno è più evidente.”

In pratica, secondo quanto dimostrano i dati del dipartimento Finanza, il sud avrebbe risentito meno della crisi causata dal Covid-19 per via del più alto numero di lavoratori pubblici, il cui stipendio non è stato messo a repentaglio dalle chiusure emergenziali. Chiusure che, invece, avrebbero danneggiato soprattutto i lavoratori di Toscana (-1,96% di reddito medio annuo rispetto al 2020), Lombardia (-1,75%) e Valle d’Aosta (-1,74%): regioni dove è molto diffuso il lavoro nei settori privati. Tra i capoluoghi di regione, i più colpiti risultano essere Venezia (-4,36%) e Firenze (-1,98%), città che hanno risentito molto più di altre del calo del turismo.

Da quanto emerge dai dati del dipartimento e in linea con quanto accennato sopra, le cinque regioni italiane ad aver risentito meno dei colpi inferti dal Covid sui redditi medi dichiarati sono l’Abruzzo, il Molise, la Puglia, la Basilicata e la Calabria. In particolare, tra i capoluoghi il primato va a Campobasso, in cui rispetto all’anno precedente si è registrato un aumento dell’1,69%.

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