La riduzione degli oneri contributivi in busta paga, pari allo 0,8%, previsto dalla Legge di Bilancio per il 2022 si applica anche ai lavoratori agricoli. Così che anche gli operai di questo settore potranno beneficiare di un minor prelievo contributivo in busta paga, che consente di far salire il “netto a pagare”.
La conferma arriva da Inps che mentre in un primo momento era uscito con una circolare che escludeva questi lavoratori dal Bonus (la circolare n. 31 del 2022 confermava infatti la percentuale dell’8,84% a carico del lavoratore senza decurtazione dello 0,8%), con un successivo documento ha cambiato rotta e rassicurato gli addetti del settore.
A sottolinearlo è l’edizione odierna del quotidiano Il Sole 24 Ore:
“Fruiscono dell’agevolazione, dunque, anche gli operai agricoli assicurati nell’ambito della contribuzione agricola unificata. Il beneficio è subordinato alla condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per 13 mensilità, non ecceda l’importo di 2.692 euro mensile maggiorato del rateo di tredicesima per la competenza di dicembre”.
Il 25 febbraio, l’Inps ha pubblicato la circolare 31/2022 con la quale ha reso note le aliquote contributive applicabili per il personale operaio delle aziende agricole, confermando la percentuale dell’8,84 a carico del lavoratore, senza alcun riferimento alla riduzione dello 0,8 per cento.
Le indicazioni generali per il godimento e il recupero del beneficio sono state fornite soltanto con la circolare 43/2022 del 22 marzo che illustra le modalità di esposizione dei dati relativi all’esonero nella sezione del flusso uniemens «a decorrere dal flusso di competenza del mese di aprile 2022». Per i mesi di competenza gennaio, febbraio e marzo, l’esonero sarà applicato in automatico con la possibilità, per i datori di lavoro, di inviare in tutto il mese di maggio nuovi flussi in sostituzione dei precedenti, ove ai lavoratori non competa l’esonero ovvero nel caso in cui l’imponibile superi 2.692 euro ricomprendendo i ratei di tredicesima.
Le aziende, per il tramite dei consulenti e delle società di servizio in occasione del flusso uniemens di aprile 2022, dovranno quindi operare dei recuperi dei contributi in eccesso, indebitamente versati all’Inps, restituendo ai lavoratori agricoli maggior salario netto.
L’automatismo previsto per il recupero dell’esonero nel primo trimestre, tuttavia, non solleva da ulteriori adempimenti “Le aziende assuntrici di manodopera agricola” scrive il quotidiano economico “in assenza di istruzioni Inps, nella quasi totalità dei casi la quota contributiva dell’8,84%” non hanno fatto altro che trattenere i contributi “per intero“, non concedendo l’agevolazione a questi lavoratori.
L’operazione dei recuperi e la restituzione in busta paga, a questo punto, “se per gli operai agricoli ancora in forza non costituisce un particolare disagio, risulta molto più complicata per gli operai avventizi, i cui rapporti di lavoro di breve durata legata alla stagionalità delle attività potrebbero oggi risultare cessati. In tale evenienza dovrà comunque essere elaborato un cedolino per restituire la differenza dello 0,8 per cento”.
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