Secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore nell’edizione di ieri e come raccolto da TuttoLavoro24.it in questo articolo, il taglio medio al reddito delle famiglie di fascia bassa sarà di 1.366 euro per tutto il 2022.
Inutile sottolineare che la responsabilità è tutta del rialzo dei costi dei beni al consumo (a marzo l’inflazione si aggirava intorno al 7%). A risentirne saranno, soprattutto, quei 5 milioni di famiglie il cui reddito annuo è inferiore ai 15 mila euro, colpiti più degli altri dai costi sostenuti per la spesa alimentare e per il caro elettricità, gas e carburanti.
In pratica, il taglio pari a 1.366 euro spazza via tante delle misure economiche poste in essere dallo Stato per aiutare i meno abbienti: tra queste, per esempio, il trattamento integrativo di 100 euro, noto anche come Bonus Ex Renzi o Bonus Irpef il cui effetto sostegno è completamente annullato. Il Bonus Ex Renzi spetta, infatti, a quelle famiglie il cui reddito medio annuo non supera i 15.000 euro: quelle, appunto, maggiormente colpite dal taglio e dall’inflazione. Considerando che in un anno tale prestazione sociale ammonta a 1.200 euro e che il taglio lo supera di gran lunga, è come se in pratica tali famiglie fossero costrette a “restituire” un’intera annualità, con tanto di tredicesima (ossia altri 100 euro) più interessi.
Il taglio di 1.366 euro andrebbe dunque a vanificare l’aiuto rappresentato dal Bonus Ex Renzi. A trarre le conclusioni di tale drammatica situazione è Il Sole 24 Ore stesso, che scrive:
“Il risultato è che alcuni potrebbero non farcela. Se da un lato, infatti, chi sta meglio potrà assorbire i maggiori costi attingendo alla propria quota di risparmi, dall’altro c’è chi lo potrà fare con molta più difficoltà e – in assenza di politiche di supporto – sarà spinto a consumare di meno.“
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