La questione dei bassi salari in Italia non solo tema da interventi di Governo ma anche, e soprattutto, delle parti sociali. A partire da quelle che i contratti collettivi nazionali di lavoro ancora non li hanno rinnovati nonostante siano scaduti da quasi due anni e mezzo. Come i settori del Commercio e del Turismo, tra quelli che più di tutti hanno patito le conseguenze della crisi pandemico-sanitaria e che solo nelle ultime settimane tentano la risalita dai bilanci in rosso registrati negli ultimi due anni.
I rinnovi però qui sembrano lontani. Così come – di conseguenza – sembra lontano il confronto tra le parti sociali sulla richiesta di aumento salariale avanzata dai sindacati di settori di riconoscere 130 euro di aumenti al Livello 4 del CCNL Commercio.
Ecco quanto scriveva ieri, Il Sole 24 Ore, a proposito della situazione dei tavoli negoziali del commercio e turismo:
“ad affrontare la partita più importante sono il commercio, turismo e i servizi, dove ci sono circa quattro milioni e mezzo di lavoratori con il contratto scaduto, secondo quanto si può ricavare dalle tavole Istat. Le piattaforme sindacali Filcams, Fisascat e Uiltucs per i 4 contratti del commercio (Confcommercio, Federdistribuzione, Confesercenti e Coop), tutti scaduti a fine 2019, e per gli 8 del turismo sono state presentate. Fatti i primi incontri, il dialogo va avanti in maniera molto dilazionata: i pesanti lasciti della fase pandemica e la forte incertezza non aiutano il percorso di rinnovo”.
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