E’ stato approvato nel pomeriggio di ieri il Decreto contro il caro vita, con una serie di misure per sostenere le famiglie e le imprese in difficoltà per il rialzo dei prezzi, in particolare nel mese di marzo quando si è registrato un incremento dell’inflazione del 6,2%.
Il Governo mette in campo “senza ricorrere a scostamenti di Bilancio”, 14 miliardi di euro di “misure temporanee”, chiarisce il premier Mario Draghi parlando in conferenza stampa a margine del consiglio dei Ministri, perché la crisi non è strutturale, “non c’è recessione ma un rallentamento“ dell’economia.
“Il decreto – prosegue Draghi – testimonia l’impegno del Governo nel sostenere le famiglie, in particolare le più povere, nel sostenere le imprese nel clima di grandissima incertezza che c’è”.
In particolare è stata adottata una misura a “sostegno di 28 milioni di italiani, tra pensionati, lavoratori dipendenti e autonomi. Per dipendenti e pensionati che hanno un reddito fino a 35mila abbiamo previsto – scandisce Draghi – un bonus uguale per tutti di 200 euro”.
Null’altro viene aggiunto su questo contributo, né quando verrà erogato, né come. Anche se nei giorni scorsi si era parlato di un’erogazione col cedolino paga di stipendio o pensione e che si trattava di un contributo ‘una tantum’, cioè erogato una sola volta. Nulla viene aggiunto rispetto ai disoccupati, beneficiari della NASpI ad esempio. Occorrerà attendere il testo finale del Decreto per comprendere i contorni di questo nuovo provvedimento, la sua applicabilità e i tempi di erogazione.
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