Assegno Unico su RdC pagamento bloccato: come risolvere e avere queste maggiorazioni

La Circolare Inps del 28 aprile 2022 avrebbe dovuto chiarire le procedure riguardanti l’Assegno Unico integrato al Reddito di Cittadinanza, invece è servita solo a gettare ulteriori ombre sulla questione. I percettori dell’Assegno Unico su RdC, ahimè, hanno scoperto sulla loro pelle che Inps non aveva intenzione di rispettare le tempistiche “automatiche” previste e preannunciate per il pagamento della prestazione per i figli a carico. La conferma arriva proprio con suddetta Circolare.

La novità più importante introdotta da Inps riguarda la compilazione del modulo RdC-Com/AU, obbligatoria per alcune categorie di beneficiari come annunciato anche da TuttoLavoro24.it nei giorni scorsi. Attraverso questo modulo (non ancora disponibile), l’Istituto reperisce dai nuclei familiari percettori le informazioni basilari mancanti, ossia non presenti nella propria banca dati e senza le quali sarà impossibile calcolare l’importo dell’integrazione spettante.

Pagamento Assegno Unico su RdC: a chi verrà bloccato

Tra i percettori che, quindi, non riceveranno l’Assegno Unico su RdC in automatico rientrano anche quei nuclei familiari in cui non sono presenti entrambi i genitori del figlio a carico. Per adesso Inps ha pagato, infatti, solo quelle famiglie in cui i genitori sono entrambi nel nucleo familiare percettore di RdC (TuttoLavoro24.it lo aveva segnalato qui). A fornire ulteriori dettagli è l’Istituto previdenziale stesso, che dal proprio account social Inps per la Famiglia risponde così ad alcuni genitori separati dubbiosi:

Ma i genitori che non vivono sotto lo stesso tetto per via di un divorzio o di una separazione non sono gli unici tenuti a riempire il modulo RdC-Com/AU. La compilazione è prevista infatti anche nei seguenti casi:

  • quando nel nucleo familiare c’è un figlio maggiorenne non disabile. In questo caso sarà necessario comunicare all’Inps se sussistono le condizioni che consentono il pagamento dell’assegno unico ai maggiorenni (fino al 21° anno di età), ossia:
    • se stanno ancora frequentando gli studi;
    • se sono impegnati in un tirocinio o se stanno prendendo parte a un corso di formazione professionale;
    • se svolgono attività lavorativa, purché non superino gli 8.000 euro di reddito annuo complessivo;
    • se impegnati con il servizio civile;
    • se disoccupati, purché regolarmente iscritti al centro per l’impiego.
  • quando nella Dichiarazione Sostitutiva Unica, utile ai fini del riconoscimento del RdC, non sono stati valorizzati correttamente:
    • il figlio minorenne a carico (minorenni indicati con la lettera P, anziché la F, nel quadro A della DSU);
    • la madre di età inferiore ai 21 anni di età (in qualità di dichiarante o coniuge del dichiarante).
  • quando esiste un valido provvedimento di affidamento di uno o più figli minori presenti nel nucleo in capo al dichiarante diverso dal genitore (ad esempio, nonno, zio, fratello, ecc.).

In sintesi, tutti i percettori rientranti nelle categorie elencate sopra sono obbligati a compilare il modulo RdC-Com/AU per non perdere il pagamento dell’Assegno Unico e le eventuali relative maggiorazioni. Vediamole.

Pagamento Assegno Unico su RdC: come aumentare l’importo

Il suddetto modello Rdc-Com/Au servirà quindi ai percettori del Reddito di Cittadinanza non solo per vedersi riconosciuto il diritto all’Assegno Unico, ma anche per aumentarne l’importo. È con questo, infatti, che il nucleo familiare fornisce le informazioni utili per farsi accreditare alcune delle maggiorazioni che si aggiungono all’importo base dell’Assegno.

Ad esempio, tale modello andrà utilizzato per:

  • indicare la presenza nel nucleo familiare di madre under 21, per la quale spetta una maggiorazione di 20 euro per ogni figlio;
  • comunicare la presenza di entrambi i genitori titolari di reddito da lavoro, per i quali spetta una maggiorazione di 30 euro a figlio per coloro che hanno un ISEE inferiore a 15.000 euro;
  • indicare che si ha diritto alla maggiorazione compensativa spettante ai nuclei familiari con Isee non superiore ai 25 mila euro che lo scorso anno hanno percepito gli assegni al nucleo familiare.

Come sottolineato più volte da TuttoLavoro24.it, di tale modulo obbligatorio purtroppo ancora non c’è traccia e, pertanto, il pagamento dell’Assegno Unico per tutti i percettori di RdC sopra elencati rimarrà bloccato fino a quando questo non sarà disponibile. Inps segnala che a breve lo pubblicherà, noi continueremo ad aggiornare i nostri lettori così da informarli su eventuali passi in avanti dell’Istituto.

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