E’ crisi occupazionale nel Turismo e nell’Agricoltura. Lo dicono da giorni imprenditori, associazioni di rappresentanza delle imprese, su Tv, giornali, radio: introvabili centinaia di migliaia di camerieri, addetti alla cucina, personale alberghiero, bagnini, ma anche braccianti agricoli che lavorino nelle raccolte estive.
A riprendere il filo della discussione è il quotidiano Il Messaggero in edicola oggi che sottolinea come manchino ”350mila addetti nel settore del turismo”.
Tra le ragioni della carenza di manodopera, quella che viene chiamata la ”bonus economy” e – come sottolineano in molti, tra il mondo della politica e delle imprese – anche il “reddito di cittadinanza“.
”L’allarme è stato lanciato ieri – si legge sul quotidiano romano – durante l’assemblea di Federalberghi a Parma, giunta alla 72esima edizione, a cui tra gli altri hanno partecipato lo chef Carlo Cracco e il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Così il ministro del Turismo Massimo Garavaglia: «Dopo tre anni di sperimentazione, il reddito di cittadinanza ha bisogno di un aggiustamento radicale. Ai percettori che accettano un lavoro stagionale proponiamo di versare comunque il 50 per cento del reddito di cittadinanza come forma di incentivo al lavoro».
La solita bordata a cui ci hanno abituato i ministri da anni oppure c’è qualcosa di concreto? Il Governo è a lavoro per consentire ai percettori del reddito di cittadinanza il 50% della rata mensile se accettano un contratto di lavoro stagionale? E’ in arrivo un decreto in tempi rapidi (anche perchè temporeggiare oltre l’estate sarebbe inutile)?.
Su questi aspetti non emergono ulteriori dettagli. Il Messaggero si limita ad annunciare:
“Al via nei prossimi giorni un tavolo con il ministero del Lavoro per trovare una soluzione al problema”.
Occorre ora capire quale sarà la reazione del titolare del Ministero del Lavoro, il PD Andrea Orlando, che già da mesi si è schierato a favore di ogni posizione che non vede il Rdc come il “problema”, quando piuttosto come l’unica soluzione per limitare il dilagare della povertà e dell’emarginazione sociale in Italia.
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