Edilizia, inserimento di 3.000 migranti tra formazione e lavoro: l’intesa

Formare e avviare al lavoro nel settore edile rifugiati e altri migranti vulnerabili, al fine di accompagnare il loro percorso verso l’autonomia e per sostenere la crescita trainata da super bonus e PNRR: questo l’importante duplice obiettivo del protocollo d’intesa triennale firmato ieri, con firma congiunta, dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, dal ministro dell’InternoLuciana Lamorgese, insieme alle parte sociali che rappresentano imprese e lavoratori dell’Edilizia, il presidente di ANCE, Gabriele Buia e i segretari generali di FILLEA-CGIL, Alessandro Genovesi, FILCA CISL, Enzo Pelle e dal segretario della FENEAL UIL Francesco Sannino. Un documento alla cui elaborazione hanno collaborato anche UNHCR e ANCI.

La collaborazione tra governo e parti sociali mira all’inserimento socio-lavorativo di almeno 3mila persone, tra richiedenti e titolari di protezione internazionale o temporanea, titolari di protezione speciale, minori stranieri non accompagnati in transizione verso l’età adulta ed ex minori stranieri non accompagnati (msna).

I destinatari, individuati nei Centri di Accoglienza Straordinaria e nel Sistema di Accoglienza e Integrazione saranno inseriti nei percorsi di formazione delle scuole edili, coordinate dall’ente paritetico Formedil e faranno esperienze sul campo con tirocini da svolgersi direttamente presso le imprese di settore. Per i minori stranieri non accompagnati e per coloro nel frattempo diventati maggiorenni sono previsti anche interventi pilota basati sull’attivazione di contratti di apprendistato.

Una grande opportunità per i lavoratori e per il Paese – ha detto il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando – poiché formazione e lavoro sono sempre leve straordinarie per favorire l’integrazione, consentendo ai migranti di costruirsi una nuova vita in Italia e di contribuire alla crescita del nostro Paese. Le parti sociali hanno saputo leggere bene questa situazione, guardando ai più vulnerabili, con lo scopo di rispondere a un forte fabbisogno di manodopera”“Recepiamo così la Partnership on Integration siglata tra Commissione Europea, associazioni datoriali e sindacati europei – ha chiosato Orlando – calandola operativamente nella realtà italiana e nelle esigenze del nostro sistema produttivo. Lo facciamo anche guardando al futuro di chi fugge dalla guerra in Ucraina e cerca qui protezione, accoglienza e integrazione. Mi auguro di firmare presto accordi analoghi attivi anche in altri settori”.

“Il protocollo – ha dichiarato il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese – intende fornire la risposta a un bisogno concreto, quello di favorire l’inserimento lavorativo in un settore strategico dell’economia nazionale, come quello dell’edilizia, di cittadini stranieri vulnerabili”. “Di fronte ai movimenti migratori, che hanno una natura strutturale, occorre – ha aggiunto la titolare del Viminale – che la nostra società rafforzi velocemente la sua capacità di resilienza, dimostrandosi capace non solo di accogliere le persone bisognose, ma anche di trarre forza dalla loro piena integrazione nel tessuto sociale ed economico”. “Sono certa – ha concluso il ministro Lamorgese – che il protocollo, per la cui definizione ringrazio il ministro Orlando, il presidente Buia e tutte le parti sindacali, rappresenti un modello importante che potrà stimolare nuove forme di alleanza tra pubblico e privato in settori sempre più ampi dell’economia nazionale”.

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