Nei giorni scorsi TuttoLavoro24.it aveva segnalato il problema in cui erano incappati molti percettori di Assegno Unico beneficiari di Reddito di cittadinanza: la domanda di Assegno Unico che avevano presentato durante il mese di sospensione del RdC era decaduta, apparentemente senza alcun motivo.
I percettori avevano semplicemente seguito le indicazioni fornite loro dalle fonti ufficiali. È la stessa Inps a sottolineare che “qualora la prestazione di Rdc soggetta a integrazione Rdc/AU raggiunga lo stato “terminata”, il genitore o altro esercente la patria potestà che mantenga il diritto all’assegno unico e universale dovrà presentare la relativa domanda, entro la fine dello stesso mese di cessazione del Rdc, anche in caso di successiva domanda di rinnovo del Rdc.“
Eppure, l’Istituto sembra essersene dimenticato. Ma dopo giorni di indifferenza al problema in cui Inps aveva saputo dare solo risposte evasive (clicca qui per sapere cosa aveva detto), nelle scorse ore è finalmente arrivata una spiegazione ufficiale:
Come si evince dalla foto, dal proprio account social Inps fa sapere che in realtà la domanda non è decaduta, bensì sospesa. Sospesa in attesa dei controlli da effettuare sia sulla domanda presentata per il rinnovo di RdC sia per quella presentata per il pagamento dell’Assegno Unico nel mese di stand-by.
In pratica, quelli effettuati da Inps sono controlli incrociati sui nuclei familiari basati sulle informazioni dichiarate ai fini ISEE e quelle disponibili presso gli uffici anagrafici dei Comuni con ogni altra informazione utile per individuare omissioni nelle dichiarazioni o dichiarazioni mendaci. Verifiche che, a quanto scritto da Inps, durano circa un mese.
Impossibile stabilire con certezza quando Inps provvederà allo sblocco dei pagamenti. L’unico invito è quello di monitorare costantemente il proprio Fascicolo Previdenziale, così da essere aggiornati su ogni passo in avanti compiuto dall’Istituto. Anche TuttoLavoro24.it provvederà come sempre a tenere informati i suoi lettori.
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