La Disoccupazione Agricola che attendono i lavoratori agricoli che hanno fatto domanda tra gennaio e marzo 2022 è in pagamento a partire da questi giorni.
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In alcuni casi ci sono dei ritardi, ma molto dipende dalla tempistica di lavorazione delle domande da parte delle sedi Inps locali.
Apparentemente inspiegabile è invece la situazione dei numerosi braccianti della provincia di Catania che, stando a quanto si apprende dall’emittente televisiva locale Ciak Tele Sud, dovranno attendere ulteriormente.
A rendere nota la notizia dei ritardi è stata la Direzione Provinciale dell’Inps Catania che, insieme ai direttori delle varie Agenzie provinciali, ha illustrato la situazione alle organizzazioni sindacali provinciali dei lavoratoria agricoli Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil.
“Le pratiche andranno in lavorazione il 17 giugno nella sede di Catania e nelle Agenzie di Giarre e Mascalucia; il 21 giugno nell’Agenzia di Caltagirone; il 24 giugno nell’Agenzia di Paternò. Quindi, dalla fine del mese di giugno i primi lavoratori dovrebbero vedere gli accrediti sui propri conti correnti, nel rispetto della consuetudine che prevede pagamenti scaglionati tra fine giugno ed inizio luglio. In particolare, dalla pubblicazione degli elenchi, dopo la presentazione della domanda, l’intervallo di tempo è fino a 115 giorni. L’Istituto di previdenza, nell’incontro con i sindacati, ha parlato sia della tempistica di liquidazione della Disoccupazione agricola, sia del pagamento dell’Assegno al Nucleo Familiare dei lavoratori stranieri, specie tunisini”.
Insomma la tempistica di lavorazione secondo le regole sul procedimento amministrativo è 115 giorni (come limite massimo) e sembra che Inps Catania intenda prendersene una buona parte.
Ma il problema non starebbe solo sul fronte Inps. Vi sarebbe dell’altro. Secondo quanto rivelano Alfio Turrisi, Segretario generale Fai Cisl Catania e da Pino Mandrà Segretario generale di Flai Cgil il ritardo dovuto anche ad una incongruenza tra le domande presentate, specialmente con domande relative ad altre prestazioni come RdC o l’Assegno temporaneo (vigente fino a febbraio 2022 e poi superato dall’Assegno unico).
“Nonostante le difficoltà – sottolineano i due sindacalisti – , l’Inps è riuscito a rispettare la tempistica dettata dalla Direzione Centrale e le elaborazioni hanno subito ritardi per i ricalcoli, perché alcuni lavoratori consigliati da Pseudo Patronati hanno presentato domanda di Reddito di Cittadinanza o Assegno Temporaneo pur non avendone diritto”.
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