Si è svolta ieri la seconda seduta di trattativa per il rinnovo Contratto Istruzione Ricerca 2019-21, un contratto scaduto da tre anni e sei mesi e che, pur interessando la più vasta platea di lavoratori pubblici, arriverà ultimo al traguardo della sottoscrizione rispetto agli altri comparti del pubblico impiego. A renderlo noto, con un comunicato stampa è la Flc-Cgil, uno dei sindacati che partecipa al negoziato.
Da parte sindacale viene chiesta “un’accelerazione nelle sedute di trattativa anche per giungere in tempi brevi” a chiusura così da poter “sottoporre qualsiasi accordo all’approvazione dei lavoratori“. Flc-Cgil infatti intende svolgere un referendum sull’accordo che sarà sottoscritto, pertanto la trattativa – scrivono – “non si potrà che concludere a scuole e posti di lavoro in piena attività”. E quindi auspicabilmente entro il mese di giugno 2022 quando sarà in forza anche il personale precario.
“Si sgombri il campo da ogni equivoco, questa la nostra posizione: si aprano subito i tavoli sui singoli settori e si chiuda presto il contratto 2019-21 stanziando risorse aggiuntive non rimediate all’ultimo momento”, continua la nota. “Per quanto riguarda la scuola rimane aperta la questione salariale dei docenti a cui si aggiunge l’inaccettabile intervento governativo con il decreto 36 in corso di conversione in legge. Il Governo investa in Istruzione e Ricerca e avvicini finalmente i salari del personale italiano agli stipendi dei colleghi europei procedendo tramite atti di indirizzo e non tramite atti fuori dall’ordinamento contrattuale come il D.L. 36/2022″.
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