Verso lo stato di crisi in Italia, a causa della siccità. A sostenerlo è il ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli: “stato di crisi significa razionare l’uso dell’acqua, quindi meno pressione al rubinetto, l’utilizzo delle autobotti, l’intervento della protezione civile e la possibilità per i sindaci di emettere ordinanze per limitare l’uso dell’acqua – commenta – Ma servirebbe maggiormente uno stato di prevenzione”.
Ad essere in affanno è soprattutto il settore agricolo. “Per l’agricoltura è allarme rosso, per l’acqua potabile nelle case siamo in una situazione di preallarme. Se non piove a sufficienza, a luglio allora la situazione diventerà critica anche lì”. Sono le parole di Erasmo D’Angelis, segretario generale dell’Autorità di bacino dell’Appennino centrale, in un’intervista al quotidiano Il Messaggero del 18 giugno 2022 parlando dell’allarme siccità.
Il problema è di tutta Italia, spiega, non di alcuni territori, da questo punto di vista è necessario che sia rivisto il PNRR così da stanziare nuove risorse, ”non basta il 2%” dice. “Le regioni del Nord Ovest sono già in sofferenza, e ora anche quelle del Nord Est sono in emergenza. Il Centro è in una situazione pre emergenziale, mentre nel Mezzogiorno il problema siccità è endemico – prosegue – Significa che il Sud, con alle spalle diverse annate caratterizzate dalla siccità, ha molte zone che vanno verso la desertificazione. Siamo passati da una media di 40 giorni di emergenza all’anno a oltre 150 e questo mette in difficoltà l’agricoltura. Ci restano 10-15 giorni di riserve d’acqua per irrigare i campi”.
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