Assegno Unico nel mese di stop RdC: importo va restituito a INPS in un caso

Giugno 2022 è stato per molti percettori del Reddito di Cittadinanza il mese di sospensione: in particolare, per tutti coloro che avevano presentato la prima domanda ad aprile 2019 e che avevano effettuato il rinnovo a novembre 2020. Ancora prima di loro c’erano stati i pionieri, ossia quelli che ne avevano fatto richiesta a marzo 2019 e che hanno avuto il (secondo) mese di sospensione a maggio 2022, dopo il (secondo) rinnovo.

Come più volte ribadito anche da TuttoLavoro24.it, se per il mese di stop di RdC si vuole beneficiare dell’Assegno Unico occorre presentarne domanda durante l’ultima mensilità del sussidio, ossia prima che questo scada. Non confondere le tempistiche è fondamentale per assicurarsi il pagamento. La mensilità relativa al mese di stop che non potrà certamente essere erogata su RdC, visto che questo è terminato, verrà pagata su IBAN. L’Assegno tornerà a essere pagato in automatico su RdC non appena questi sarà rinnovato.

Qui sorge il problema. Se qualcosa va storto, e non per via di errori commessi dal percettore in sede di inoltro della domanda, Inps può richiedere la restituzione dei soldi. Ci riferiamo, in questo caso, a una situazione particolare. Vediamola.

Assegno Unico su RdC terminato: INPS paga una doppia mensilità

Può succedere che Inps eroghi anche una seconda mensilità di Assegno Unico su IBAN perché il Reddito di Cittadinanza non è ancora stato rinnovato. Per esempio, può accadere di ricevere su IBAN sia il pagamento dell’Assegno relativo alla mensilità di maggio 2022 (mese di stop) sia quello di giugno 2022. In tal caso, questo secondo pagamento su IBAN è obbligato dal fatto che la ricarica di RdC non è ancora stata erogata.

Non appena scatta il rinnovo di RdC, Inps eroga in automatico sullo stesso l’Assegno Unico relativo a giugno, come infatti dovrebbe essere. In pratica, Inps lavora una seconda mensilità quando tale mensilità dovrebbe essere pagata su RdC e non più su IBAN. In parole povere, è come se Inps avesse pagato due volte la stessa mensilità (riprendendo l’esempio di sopra, quella di giugno). Un doppio pagamento indebito che i nuclei familiari hanno ricevuto ma non per motivi che possono essere additati a loro.

Assegno Unico su RdC terminato, INPS paga il doppio: rischio restituzione

Difficile credere che Inps conceda ai nuclei familiari di trattenere la cifra ricevuta indebitamente. L’errore è dell’Istituto Previdenziale, su questo non ci piove, ma è logico intuire che questi possa architettare una strategia per recuperare la somma erogata erroneamente.

Da Via Ciro il Grande non è ancora arrivata alcuna indicazione ufficiale in merito, ma potrebbe decidere di scalare al percettore tirato in causa la mensilità successiva dell’Assegno, per esempio non pagandogli luglio 2022: come se quello ricevuto per sbaglio a giugno fosse una sorta di pagamento anticipato. Ma è più probabile che “bussi alla porta” delle famiglie debitrici e le obblighi direttamente alla restituzione della somma.

Qualunque sia la soluzione che l’Istituto deciderà di adottare, è verosimile pensare che possano esserci dei ritardi nei prossimi pagamenti. Vedremo come Inps deciderà di muoversi. TuttoLavoro24.it provvederà come sempre a tenere aggiornati i suoi lettori.

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