Ennesimo dibattito televisivo sul Reddito di Cittadinanza che fa concorrenza al reddito da lavoro. È quello andato in onda stamattina durante la prima puntata del talk show mattutino Morning News, condotto dalla giornalista Simona Branchetti e che per la stagione estiva prende il posto di Mattino Cinque. Da una parte Ngounda, barista di Concorezzo (MB), che non riesce trovare lavoratori stagionali che possano coprirgli il turno serale. Dall’altra Lino, un percettore di RdC che invece non riesce a trovare un lavoro stabile che gli permetta una vita dignitosa. Dove sta il nesso? Lo spiega lo stesso imprenditore, che ai microfoni di Canale 5 rivela:
“In molti chiedono di essere pagati in nero, la maggior parte per non perdere il Reddito di Cittadinanza […]. Tanti giovani non vogliono fare sacrifici, quando gli dico l’orario (8 ore al giorno, dalle 18 alle 2, per 1.200/1.300 euro al mese) e che c’è da lavorare nei festivi poi non si ripresentano.”
Non ci sta il signor Lino, il quale spiega come nessuno gli abbia mai offerto un lavoro in linea con le sue competenze:
“Sono stato chiamato dal centro per l’impiego e mi hanno chiesto cosa sapessi fare, ho risposto autista, operatore ecologico e giardiniere. Non mi hanno più richiamato. Vivo a 30 metri dal sindaco di Napoli e so che c’è bisogno di autisti, giardinieri, manutentori ma per fare queste cose non mi hanno mai chiamato. […] Mi sento bullizzato dalla mia miseria. […] Ho accettato 12 contratti a tempo determinato, ora vorrei solo essere assunto.”
Non è tutta colpa del Reddito di Cittadinanza, dunque. A non funzionare sembra essere anche la collaborazione con i centri per l’impiego. La conferma arriva da un ristoratore fiorentino, che offre un pranzo a chi dovessi segnalargli un candidato valido dato che in 10 anni di attività non ha mai assunto nessuno proveniente dai Centri.
E poi c’è il problema dello sfruttamento. La denuncia via social arriva da una ragazza, accusata da chi le offriva 280 euro al mese per 10 ore di lavoro al giorno di non aver voglia di lavorare. “Manca la voglia di lavorare come manca la voglia di pagare”, incalza la giovane.
“Si esce da un periodo intenso di crisi e nel nostro Paese c’è chi se ne approfitta. Ma questa non è mancanza di voglia di lavorare, questo è sfruttamento” sottolinea Gaetano Pedullà, direttore de La Notizia, favorevole al RdC laddove questo “crei uno scambio tra sfruttamento e dignità.”
Di parere opposto Pietro Senaldi, direttore di Libero, intervenuto nel dibattito affermando come il Reddito di Cittadinanza non sia altro che uno “scambio tra la classe politica e i cittadini che in cambio del RdC la votano.”
Insomma, un dibattito che sembra non avere una fine e che non ha né vinti né vincitori. Considerando che la stagione estiva è appena cominciata, dovremmo sentirne delle belle ancora per molto tempo.
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