Alla fine di aprile scadevano i primi 36 mesi del Reddito di Cittadinanza per quelle famiglie che lo hanno chiesto sin dal primo mese, nel 2019.
La maggior parte di loro, ma non tutte, hanno chiesto il suo rinnovo per altri 18 mesi, per un totale di 54 mesi intervallati dal mese di stop osservato lo scorso maggio.
Sui numeri si sofferma Il Sole 24 Ore in edicola oggi:
“Nei primi mesi dell’anno a guidare le statistiche sulle prestazioni Inps è il meccanismo di rinnovo dell’Isee che, quest’anno, fa riferimento ai redditi e ai patrimoni del 2020, particolarmente penalizzati dall’impatto del Covid. A cui va aggiunto l’effetto legato alla scadenza naturale del reddito di cittadinanza: a fronte di un numero crescente di rischieste, i beneficiari nel mese di maggio risultano in netto calo; la flessione è da attribuire al fatto che circa 255mila nuclei hanno terminato di percepire il beneficio dopo 18 o 36 mensilità, di cui circa 225mila appartenenti alla coorte di aprile 2019 (cioè al secondo rinnovo). Di questi, quasi 200mila (l’80%) hanno già ripresentato domanda, e pertanto dal mese prossimo è presumibile che siano nuovamente ricompresi dentro le statistiche, determinando un nuovo picco sulla platea raggiunta dal sussidio”.
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