C’è stato ieri, martedì 28 giugno, un nuovo incontro tra l’Aran – l’agenzia governativa che rappresenta le pubbliche amministrazioni – e i sindacati nell’ambito della trattativa per il rinnovo del CCNL scaduto da oltre due anni. Purtroppo, questo incontro non ha portato i frutti sperati: non si è arrivati ad un accordo e si dovranno riprendere i negoziati nel mese di luglio 2022, stando alle indiscrezioni circolate.
Le proposte messe sul piatto dalle varie parti sono molteplici. Vediamo di seguito cosa potrebbe cambiare per docenti e ATA.
Sembra essere stato proprio questo punto il più difficile da accettare durante le trattative. L’organizzazione sindacale “la Gilda degli Insegnanti” avrebbe proprio affermato, infatti, di non concludere un accordo finché non si sarebbe arrivati ad un aumento a tre cifre. Tuttavia, le risorse disponibili adesso prevederebbero un aumento di 90 euro lordi mensili, che si traducono in 50 euro netti in più ogni mese nella busta paga.
Visto anche il lungo periodo trascorso in DAD negli ultimi anni, il governo vorrebbe contrattualizzare la didattica a distanza. Ci si è resi conto, infatti, che è necessario normare questo aspetto di insegnamento nonché garantire il diritto alla disconnessione.
Novità anche per le figure dei coordinatori di classe e dipartimento e per i tutor degli insegnanti neoassunti. In questo caso la volontà è quella di valorizzare tali figure tramite una loro “contrattualizzazione” e non più, come avviene al giorno d’oggi, con una delega che il Dirigente fa ad un docente, il quale può anche scegliere di non accettare.
Gli insegnanti andranno incontro ad una formazione continua e obbligatoria per un numero di ore prestabilite su diverse tematiche quali, ad esempio, metodologie didattiche, competenze digitali e linguistiche. La formazione sarebbe remunerata e dovrebbe avvenire in orario di lavoro ma fuori dall’orario di lezione.
Le novità arrivano non solo per i docenti, ma anche per il personale ATA. Per questi ultimi, infatti, si starebbe pensando di contrattualizzare il lavoro agile che potrà essere alternato a quello in presenza. In questo caso si dovrà tenere conto non solo delle modalità in cui potrà avvenire, ma anche del tempo e reperibilità, dei dispositivi utilizzati, della salute e sicurezza e del diritto alla disconnessione.
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