Offre 1.300 euro al mese, nessuno si fa avanti: Bar in centro costretto a chiudere

Nell’Italia della ripresa economica post-Covid c’è anche chi chiude “per mancanza di personale”.

E’ la decisione presa dai titolari di un Bar in centro, a Bologna, il noto Caffé Terzi. I titolari, riporta l’edizione locale di Repubblica, stavano cercando personale da tempo, offrendo 1.300 euro al mese per 40 ore, ma nonostante l’offerta congrua in linea con il ccnl dei pubblici esercizi, non hanno avuto riscontro da nessuno. Zero risposte, nessuno ha mandato il CV. Solo una persona – si apprende – si è presentata, per poi dileguarsi. “Qualcuno che cerca lavoro ci ha contattato, ma spesso sono persone che hanno fatto il barista per due mesi e tanto tempo fa, ha rivelato ad Ansa la titolare Elena Terzi.

Ma perchè l’offerta di lavoro non piace? Sono pochi 1.300 euro? Oppure le condizioni di lavoro non sono ritenute congrue dai lavoratori? Secondo la titolare i lavoratori vorrebbero avere più tempo libero, non lavorare nel week-end, oppure lavorare meno ore. Altri ancora preferiscono puntare sui sussidi: “capita anche, alcune volte, che persone con la disoccupazione o il reddito di cittadinanza chiedano di poter lavorare 5-6 ore alla settimana in nero, per arrotondare“.

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