Taglio cuneo fiscale, La Stampa: “Aumento doppio per gli stipendi bassi”

Previsto nella giornata del 12 luglio l’incontro tra il Presidente del Consiglio Mario Draghi e i sindacati. Molte le aspettative che ruotano attorno a questo face-to-face, in cui terranno banco il taglio del cuneo fiscale, il salario minimo e il lavoro povero. Tre problemi che vanno a braccetto e che vanno risolti insieme, come sottolineato anche dal Ministro del Lavoro Andrea Orlando.

Se per quanto riguarda il salario minimo si valuterà la proposta del ministro stesso, per quanto riguarda il cuneo fiscale sarà battaglia tra Confindustria e i sindacati: ognuno porterà acqua al suo mulino. Il rischio è che alla fine, per non scontentare nessuno, il governo concepisca una misura relativamente piccola (Confindustria chiede un intervento massiccio da 16 miliardi) e non sufficiente a soddisfare imprese e lavoratori.

Un compromesso lo trova La Stampa, che nell’edizione in edicola oggi propone:

“Una semplice idea potrebbe essere quella di proporre alle parti sociali un grande accordo di «compressione salariale». La base di partenza sarebbe quella di accettare che gli aumenti salariali dei nuovi contratti, siano più alti per i lavoratori con qualifiche inferiori, sia nel settore pubblico che nel settore privato. Il contratto nazionale di ogni comparto – invece che ragionare su un aumento medio della retribuzione – potrebbe decidere di riconoscere ai lavoratori con retribuzione inferiore un aumento doppio rispetto a quello dei lavoratori con retribuzioni e qualifiche più elevate. Il Governo – al tempo stesso – potrebbe riconoscere una riduzione del cuneo fiscale superiore per le retribuzioni inferiori. Si chiede quindi uno sforzo di solidarietà alle imprese e ai lavoratori maggiormente retribuiti.”

Ai lavoratori meglio retribuiti verrebbe chiesto dunque di mettersi una mano sulla coscienza e di lasciare che chi ha una retribuzione inferiore possa godere di un aumento doppio rispetto al loro. L’auspicio, in pratica, è che prevalga il senso di responsabilità e solidarietà.

Come scrive consapevolmente il quotidiano, un tale patto biennale di compressione salariale non rappresenterebbe la panacea ma costituirebbe comunque un passo nella giusta direzione per evitare che il malessere sociali sfoci in vere e proprie proteste autunnali.

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