Valutata concretamente l’ipotesi di un taglio del cuneo fiscale per garantire un aumento degli stipendi. Il premier Mario Draghi non ha più scampo, e le pressioni ricevute sia dai sindacati che dai pentastellati lo fanno propendere sempre più in questa direzione.
Il difficile sarà capire come e quando arrivarci: l’unica opzione sembra quella di anticipare la Legge Finanziaria (prevista per dicembre) alla fine di luglio. Operazione troppo imponente, quella del taglio, da poter essere effettuata tutta in una volta, e le risorse scarseggiano.
Una possibile soluzione che si sta valutando in queste ore a Palazzo Chigi la anticipa La Stampa nell’edizione di stamattina:
“Gli industriali hanno chiesto a Palazzo Chigi una riduzione dei contributi previdenziali da sedici miliardi di euro, e però si tratta di una cifra impensabile con gli attuali vincoli di bilancio. Una delle ipotesi che stanno valutando i tecnici è un taglio in due tempi: uno entro la fine di luglio, un secondo nella prossima Finanziaria.”
Taglio sì, dunque, ma in due round: un primo con il decreto di luglio, un secondo a dicembre con la prossima legge di Stabilità. Come specifica lo stesso quotidiano torinese, molto dipenderà dall’andamento del gettito fiscale, dai margini aggiuntivi di deficit che la Commissione europea potrebbe garantire al governo e dalla diponibilità dei partiti a concentrare le risorse su pochi obiettivi.
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