Dal 16 luglio è in vigore la Legge n. 91/2022, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 164 del 15 luglio 2022, che converte con modificazioni il D.L. n. 50/2022 (c.d. decreto Aiuti). Tra le novità intervenute dal passaggio parlamentare c’è l’obbligo per i datori di lavoro di segnalare i percettori del Reddito di cittadinanza che rifiutano un’offerta di lavoro.
La mancata accettazione va cioè segnalata al centro per l’impiego direttamente dal datore di lavoro. Una strategia per intensificare i controlli su un’area che troppe volte sfugge agli organi competenti.
Il Sole 24 Ore ne aveva già parlato nei giorni scorsi (TuttoLavoro24.it aveva ripreso la notizia in questo articolo), ma con gli ultimi avvenimenti l’argomento è tornato alla ribalta. Ed è sempre il quotidiano economico a scendere nel dettaglio, dove scrive:
“E anche la norma che interviene sul reddito di cittadinanza che consente alle imprese di proporre offerte di lavoro congrue direttamente direttamente al percettore dell’assegno avrà bisogno di un decreto. Il ministero del Lavoro dovrà disciplinare entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge le modalità di comunicazione da parte del datore di lavoro di verifica della mancata accettazione dell’offerta congrua al centro per l’impiego.”
In pratica, spetterà al ministero del Lavoro (entro 60 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento) dettagliare le modalità di comunicazione e di verifica del rifiuto dell’offerta congrua. Per sapere cosa si intende per congrua clicca qui. Il termine di 60 giorni tuttavia non è perentorio, pertanto può essere superato. Per questo motivo, è probabile che un decreto ad hoc arrivi non prima dell’autunno.
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