Elezioni: PD punta al salario minimo, certo il patto con Di Maio

Iniziano a farsi avanti le prime ipotesi di grandi coalizioni in vista delle Elezioni politiche del 25 settembre 2022. Se guardando a destra tutto sembra oramai chiaro, con l’allenza che va da Forza Italia alla Lega passando per Fratelli d’Italia, dato per primo partito.

Guardando sul fronte di sinistra tutto deve essere ancora definito ora che il PD di Enrico Letta ha dichiarato pubblicamente che non intende allearsi con il Movimento 5 Stelle perchè ”colpevole” di aver fatto terminare l’esperienza del Governo Draghi.

E così il Partito Democratico prova a ripartire dal programma, mettendo al centro il salario minimo, e da nuove alleanze. Ne parla il quotidiano Avvenire in edicola oggi:

“Non a caso, ieri il Pd, con il vicesegretario Provenzano, ha messo il salario minimo al centro del programma. Un cambio di rotta che ha agitato un’altra fronda, quella riformista, che vede come un segnale negativo la chiusura all’ex sindaco di Firenze. Il risultato però è che il Pd, al momento, ha un solo alleato sicuro: Insieme per il futuro di Luigi Di Maio, che grazie al simbolo di Centro democratico di Bruno Tabacci non dovrà raccogliere le firme. Ipf, inoltre, aspetta l’ok di Giuseppe Sala per comporre un tandem elettorale insieme al ministro degli Esteri. Meno sicura è la gamba «rossoverde» di Fratoianni e Bonelli, Sinistra italiana e Verdi, che ha by-passato il problema delle firme ma non dirà sì all’alleanza sino a quando non capirà chi sono gli altri partner”.

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