Tra le misure da inserire nel Decreto Aiuti bis per proteggere il potere d’acquisto delle famiglie rientrano gli aumenti di stipendi e pensioni. D’altronde l’inflazione continua a galoppare e il Bonus 200 euro non è stato prorogato, pertanto un’alternativa va trovata. E l’azzeramento dell’iva sui prodotti di prima necessità è una soluzione che soddisfa solo in parte.
Gli aumenti di pensione sono previsti a gennaio di anno, con gli importi che vengono adeguati al tasso di inflazione dei 12 mesi precedenti (per approfondire clicca qui). Ma nei giorni scorsi era trapelata la notizia di una perequazione anticipata a settembre, con gli aumenti che avrebbero avuto decorrenza addirittura da luglio. Tuttavia, nell’edizione in edicola il 28 luglio il quotidiano La Stampa rettifica quanto circolato finora:
“Per quanto riguarda la rivalutazione delle pensioni prevista da gennaio 2023, l’ipotesi è di anticiparne, in parte, l’effetto di tre mesi, anziché 4 o 6 come invece era emerso l’altro ieri.”
Confermata una rivalutazione anticipata dunque, ma non a settembre o ancor prima: se ne parlerà a ottobre, e niente arretrati di luglio e agosto. D’altronde le risorse sono tante (14,3 miliardi euro), ma non infinite. Comunque il Decreto Aiuti bis dovrebbe arrivare entro martedì 2 agosto, pertanto è solo questione di tempo e sapremo quali saranno le misure definitivamente adottate.
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