In arrivo un bonus per padri separati in difficoltà economica. Mancherebbero solo le firme del ministro della Giustizia e dell’Economia, mentre la firma della ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti è stata comunicata proprio ieri.
Una volta che il provvedimento avrà avuto tutti gli ok, il contributo che è già in cantiere da molto tempo prenderà finalmente il via. TuttoLavoro24.it ne aveva dato notizia nel maggio 2021.
Il decreto attuativo prossimo all’ufficialità supera le difficoltà iniziali legate all’esclusione dal bonus di tutte le coppie di fatto (all’inizio si parlava infatti solo di coniugi separati o divorziati) e permette di erogare la somma direttamente al figlio, senza passare dal genitore tenuto al pagamento dell’assegno di mantenimento (quasi sempre il padre).
Vediamo in che consiste tale bonus, prendendo a riferimento le indicazioni fornite da Il Messaggero nell’edizione in edicola il 1° agosto.
Come si legge nel testo del decreto, “il contributo spetta al genitore in stato di bisogno che deve provvedere al mantenimento proprio e dei figli minori, nonché dei figli maggiorenni portatori di handicap grave, conviventi, che non abbia ricevuto, del tutto o in parte, l’assegno di mantenimento a causa dell’inadempienza del genitore dovuta all’emergenza Covid.”
Inoltre, il richiedente deve avere:
Il contributo, precisa la norma, viene erogato esclusivamente ai genitori che non abbiano ricevuto l’assegno di mantenimento o lo abbiano ricevuto in maniera parziale nel periodo compreso tra l’8 marzo 2020 e il 31 marzo 2022.
Come riporta il quotidiano, l’aiuto verrà corrisposto in un’unica soluzione con un tetto massimo mensile pari a 800 euro per 12 mensilità, per un massimo annuale di 9.600 euro.
L’importo sarà erogato tenendo conto delle disponibilità del fondo rispetto al numero di beneficiari, fino a esaurimento delle risorse. Il fondo stanziato è pari a 10 milioni di euro.
La procedura per l’invio delle domande è ancora in fase di definizione: un avviso pubblicato sul sito del Dipartimento per le politiche della famiglia la renderà nota.
Per adesso, si sa che in sede di presentazione della domanda occorrerà indicare l’importo dell’assegno di mantenimento e l’ammontare delle somme non versate dall’ex coniuge.
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