Settimana lavorativa a 36 ore a parità di stipendio: M5S avanti ma le Imprese frenano

Torna la proposta della settimana lavorativa a 36 ore, 4 meno delle 40 ”classiche”. Ad avanzarla, questa volta in piena campagna elettorale, è il Movimento 5 Stelle. A dare rilievo alla notizia è il quotidiano il manifesto in edicola oggi:

Martedì Giuseppe Conte ha annunciato che il M5s la inserirà nel suo programma elettorale: «Possiamo partire da quattro ore di riduzione sulle 40 settimanali». Non si tratta però di una proposta generale, rivolta a tutti i lavoratori come quella mai approvata dal governo Prodi: «L’idea è sperimentare questa norma nei settori a più alta componente tecnologica perché è chiaro che nel settore del terziario è più difficile introdurla». Ancor più moderata è la proposta sulla sua applicabilità: «Ne discuteremo, non va fatto contro le imprese ma su base volontaria». Quest’ultimo più che un viatico è un macigno sulla fattibilità della proposta: la Confindustria di Bonomi si è già detta più volte totalmente contraria, puntando tutto sulla mitica «produttività»”.

Insomma sebbene la proposta sia di arrivare alle 36 ore settimanali su base volontaria e non come obbligo, il percorso si annuncia essere già in salita. La parola, prima che alla politica, spetta agli elettori in occasione delle votazioni del 25 settembre prossimo.

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