“Senza reddito di cittadinanza, cosa accadrebbe in Sicilia?” E’ con questo titolo che il Quotidiano di Sicilia si domanda quali sarebbero le conseguenze sociali di una eventuale cancellazione del RdC dopo il risultato elettorale del 25 settembre che potrebbe portare alla vittoria il Centro-Destra.
“Certamente la Sicilia – si legge – sarebbe una delle regioni che più di tutte subirebbe un fortissimo impatto in negativo. In questo 2022, sulla base dei dati Inps, sono 270.201 i nuclei familiari che hanno ricevuto almeno una mensilità tra reddito e pensione di cittadinanza“.
Ad essere travolte dalla eliminazione del sussidio sarebbero “655.648 persone, parliamo di ben oltre il 10% della popolazione siciliana che gode di questo sussidio”.
Ma la Sicilia che rappresenta il “lavoro” non vede nel futuro soltanto il RdC. Lo fa sapere Luisella Lionti, segretario generale della Uil Sicilia e Area Vasta:
“Il reddito di cittadinanza è stato una misura importante che ha aiutato i siciliani in un momento particolarmente difficile come quello della pandemia ma di certo non è l’unica misura valida. È uno strumento che va accompagnato ad investimenti seri sull’occupazione. I siciliani chiedono lavoro vero e non assistenzialismo. Quindi è a questo che deve lavorare la classe politica, quella che sta per arrivare”.
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