Quando arriva il rinnovo del Contratto Collettivo del Commercio Terziario? Ci sono novità in arrivo entro questi pochi che restano del 2022? Ci saranno gli adeguamenti economici degli stipendi che i lavoratori attendono da mesi? Vediamo insieme cosa succede sul fronte delle relazioni sindacali della trattativa Imprese e i sindacati.
Il contratto collettivo delle aziende del commercio terziario e servizi firmato da Confcommercio e Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil, è scaduto il 31 dicembre 2019. I lavoratori attendono il rinnovo tra quasi 3 anni (clicca qui).
La trattativa per il rinnovo del contratto va avanti dunque da molto tempo, al di là della lunga “pausa Covid”. I sindacati sono alle prese non solo con il tavolo di Confcommercio, ma anche con quello di Confesercenti e Federdistribuzione in particolare, altre organizzazioni che rappresentano le imprese del settore.
Situazione questa che complica e non di poco la strada che porta alla chiusura del negoziato. Il sindacato quindi dovrà fare sintesi tra una varietà di richieste delle Imprese, specie quelle di più grosse dimensioni, come le imprese della Grande Distribuzione Organizzata, quelle delle aperture 7 giorni su 7, rappresentate in particolare da Federdistribuzione e Confcommercio.
A tenere le parti ancora lontane c’è poi il tema economico. Vale a dire gli aumenti di stipendio che i sindacati chiedono e che le Imprese sono disponibili a riconoscere. Ma su questo va trovata una quadra. Fino a poco tempo fa le imprese dichiaravano di voler riconoscere un aumento pari all’IPCA, ma nel frattempo l’IPCA – indice inflattivo che non tiene conto del rialzo dei beni energetici – è salita e non resta che trovare un nuovo equilibrio. Parliamo di un possibile aumento di 130 euro circa per i lavoratori inquadrati al 5° Livello, che le Imprese non accetteranno di erogare senza una adeguata contropartita. Abbiamo affrontato il tema del rialzo dell’inflazione e degli aumenti salariali qui.
Prima della pausa di agosto e in vista della ripresa delle trattative tra le parti nel mese di settembre 2022, si registra solo un sottile avvicinamento tra le parti favorito da fattori esterni, da quelle parole pronunciate dal Premier Mario Draghi che – parlando in conferenza stampa lo scorso luglio (clicca qui) – ha auspicato la chiusura a breve del rinnovo del contratto di commercio e servizi. Basterà per avvicinare le parti? Nel frattempo gli unici aumenti di stipendio su cui potranno contare i lavoratori del commercio e terziario sono quelli che arrivano proprio dal Governo che con il Decreto Aiuti bis ha tagliato il cuneo fiscale, portando il taglio complessivo per i lavoratori con reddito fino a 35mila euro al 2%. Per conoscere di quanto aumenterà il netto in busta paga vi invitiamo a leggere questo articolo.
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