Compiere un grande atto di solidarietà come donare il proprio sperma può essere anche remunerativo. Sono tante le coppie che per avere un figlio ricorrono alla Banca del Seme, perché impossibilitate a concepire.
Quali caratteristiche deve avere un donatore di seme? E quanto può arrivare a guadagnare con una sola donazione? Vediamolo.
La legge italiana richiede al donatore di:
Nonostante la legge fissi il limite per la donazione dello sperma a 50 anni, le cliniche di fecondazione assistita sono concordi sull’accettare solo donatori tra i 18 e i 35 anni.
Il compenso che riceve il donatore dello sperma non è dato dalla vendita dei gameti: questo sarebbe illegale. Il compenso gli viene corrisposto per tutti gli inconvenienti che possono sorgere in seguito alla sua scelta di donare, come una eventuale perdita del lavoro, oppure per tutti gli spostamenti da e per la clinica e per tutti gli esami sostenuti. Insomma, il donatore viene ripagato per lo sforzo e il tempo speso: per questo motivo si parla di ricompensa, insomma una sorta di rimborso. Nei fatti si parla di “donazione” e non di “vendita”.
La ricompensa è di circa 30-50 euro per ogni donazione effettuata. L’importo totale può variare a seconda della durata della donazione. L’importo abituale è per 25 donazioni, quindi durante l’intero processo si possono ottenere fino a circa 1.250 euro. Questo importo è di solito pagato in rate settimanali o mensili, a seconda della clinica.
Per tutte le informazioni aggiuntive e per sapere come fare a donare il seme consulta il sito di ivitalia.
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