Arretrati e Aumenti Contratto Scuola 2022: novità dalla trattativa per il rinnovo

Rinnovo Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro del personale comparto scuola, se ne è discusso lo scorso 7 settembre presso l’ARAN (Agenzia per la rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni). All’incontro hanno presenziato le organizzazioni sindacali di settore Flc-Cgil, Cisl Fsur, Uil Scuola Rua, Snals Confsal, Gilda Unams e Anief.

Ormai la patata bollente spetta al prossimo esecutivo, visto che il governo Draghi è dimissionario. La Legge di Bilancio che l’esecutivo dovrà varare sarà almeno di 25 miliardi e tra questi, appunto, occorrerà destinarne una parte ai costi per il rinnovo del contratto per il personale scolastico, scaduto ormai da 3 anni.

Come già annunciato, i sindacati chiedevano un aumento per i docenti di 300 euro lordi al mese, in concreto difficilmente realizzabili. Secondo alcune stime trapelate nei giorni scorsi, infatti, il rinnovo del contratto avrebbe portato in dote agli 850 mila docenti italiani 123 euro medi pro capite lordi (75-80 netti) e 90 euro medi pro capite lordi per i 200 mila ATA (60-65 netti). Cifre che non ci si avvicinavano nemmeno lontanamente a quelle volute dai sindacati.

Contratto Scuola Arretrati e Aumenti 2022: novità dalla trattativa sindacale

Se Ata e Docenti attendono la definizione degli aumenti e degli arretrati, da un lavoro, dall’altro sul tavolo di rinnovo del CCNL ripartito presso l’ARAN, è stato fissato ieri un calendario articolato di incontri per proseguire celermente nella trattativa.

Ieri nel frattempo si è discusso di altri due temi: la responsabilità disciplinare del personale del comparto e le sanzioni disciplinari relative al personale docente.

Su questo tema – scrive Flc-Cgil ricordando che già nella precedente tornata contrattuale il tema ha tenuto distanti le parti – l’Agenzia ha proposto l’applicazione dell’art. 55-bis del DLgs 165/2001 che, per il settore scuola, individua nel dirigente scolastico l’autorità disciplinare competente per i procedimenti disciplinari relativi al personale docente, compresa la possibilità di comminare la sanzione disciplinare della sospensione dal servizio fino a 10 giorni”.

La bocciatura sonora del sindacato delle richieste datoriali deriva dal fatto che “in tutti gli altri settori lavorativi del pubblico impiego la competenza del dirigente dell’ufficio si limita all’avvertimento mentre l’irrogazione delle sanzioni più gravi è responsabilità di un organismo superiore (l’UPD)”. Insomma è inopportuno che il Preside, ”componente della medesima comunità di lavoro”, si metta a irrogare sanzioni.

Quando ci sarà l’aumento per docenti e Ata 2022?

Infine è stato affrontato il tema salariale. Il sindacato ha chiesto una “ricognizione puntuale di tutte le risorse disponibili per la contrattazione per incrementare le risorse destinate alle retribuzioni del personale”, a partire da quelle stanziate dalla Legge di Bilancio 2022. Insomma quanto mette sul piatto effettivamente il Ministero dell’Istruzione per incrementare gli stipendi di docenti e Ata? Il nuovo Governo sarà disponibile a rimpingure la risorse che già si preannunciano insufficienti in base alle richieste sindacali?

In attesa di capire quali saranno le prossime mosse politiche è stato definito il calendario relativo ai prossimi incontri in cui verrà affrontato il tema della classificazione e revisione dei profili professionali del personale dei diversi settori:

  • 14 settembre, scuola (personale ATA)
  • 27 settembre, ricerca
  • 27 settembre, università
  • 4 ottobre, AFAM.

Un calendario che va oltre il mese di settembre che già annunciano un nuovo periodo di trattativa fino ad almeno ottobre, appare quindi evidente che nel breve termine non arriverà alcun aumento per i lavoratori della scuola.

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