Arriva il Salario minimo e McDonald’s alza i prezzi: ecco dove

Mentre in Italia si discute sul salario minimo, negli Stati Uniti è stata firmata lo scorso lunedì 5 settembre la legge che cambierà radicalmente le dinamiche del lavoro nelle catene dei fast food americani.

In occasione del Labor Day, il governatore della California, il democratico Gavin Newson, ha posto il suo sigillo sul Fast Recovery Act, una norma che interessa circa mezzo milione di lavoratori e che dal 2023 potrebbe portare la paga oraria dei dipendenti dei fast food a 22 dollari: 7 dollari in più del minimo salariale in vigore attualmente.

La novità porterebbe con sé inevitabili conseguenze e investirebbe anche coloro che non ne sono direttamente interessati. Come riporta ANSA, la regola si applicherà esclusivamente a chi ha oltre 26 dipendenti, e solamente alle catene con almeno 100 sedi a livello nazionale. I piccoli ristoratori non saranno soggetti a tali regole sul salario minimo ma saranno comunque chiamati a fare ulteriori sforzi per garantirsi manodopera di valore e standard di sicurezza all’altezza.

Due settimane fa la Camera di Commercio statunitense avrebbe inviato una lettera al Senato della California, invitandolo a respingere il provvedimento, accusato di danneggiare i consumatori costretti a pagare di tasca propria il salario ai dipendenti del fast food. L’hamburger di McDonald’s che oggi costa 3 euro arriverebbe a costarne 3,50 euro.

Tesi confermata anche dalle associazioni di settore, già mobilitate. E c’è anche chi già cerca di correre ai ripari, pensando per esempio di sostituire i cassieri con postazioni automatiche per ordini e pagamenti.

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