Bonus 200 euro su Cassa integrazione: a chi spetta? Quando arriva?

I lavoratori in cassa integrazione a zero ore hanno diritto al Bonus 200 euro anti-inflazione. E’ la novità emersa con il Decreto Aiuti bis approvato lo scorso agosto. Ma quando sarà erogato? Quali sono i requisiti?

Vediamo cosa dice la normativa.

Bonus 200 euro lavoratori in cassa integrazione: quali requisiti?

Il Bonus 200 euro previsto per la prima volta dal Decreto Aiuti di maggio 2022 è stato erogato ai lavoratori dipendenti in forza durante il mese di luglio. I requisiti per accedere alla Una tantum erano due:

  • avere un reddito inferiore ai 35.000 euro;
  • aver fruito dal 1° gennaio al 23 giugno 2022 dell’esonero contributivo dello 0,8%.

I lavoratori il cui rapporto di lavoro era sospeso in questo periodo di inizio anno, dunque coperti da contribuzione figurativa integrale da Inps, erano così stati esclusi. La loro “riammissione” è stata così prevista dal Decreto Aiuti bis.

I requisiti per avere il Bonus sono fondamentalmente due:

  • il lavoratore deve essere stato in forza presso il datore di lavoro nel mese di luglio 2022;
  • non aver beneficiato dell’esonero contributivo dello 0,8% fino al 18 maggio 2022, data di entrata in vigore del Decreto Aiuti.

Bonus 200 euro lavoratori in Cassa integrazione: pagamento a ottobre 2022

Il Bonus 200 euro ai lavoratori in cassa integrazione sarà pagato nel mese di ottobre 2022. A prevederlo è lo stesso Decreto che ha specificato che il pagamento sarà automatico da parte dei datori di lavoro.

Non è necessario dunque fare domanda a Inps. Sarà il datore di lavoro che anticiperà il Bonus previa consegna da parte del lavoratore di una Auto-dichiarazione di non aver beneficiato dell’indennità di 200 euro ad altro titolo.

Nell’Auto-dichiarazione il lavoratore dovrà indicare di essere stato destinatario di eventi con copertura di contribuzione figurativa integrale dall’INPS fino al 18 maggio 2022 (data di entrata in vigore del Decreto Aiuti). In realtà quest’ultima è una informazione già in possesso dell’azienda, tuttavia va fornita perchè nel frattempo il lavoratore potrebbe aver cambiato datore di lavoro.