Pensioni, sospensione e revoca in arrivo per 36.000: ecco come risolvere subito

Più di 36 mila cittadini rischiano di dover restituire 4 anni di assegni per le prestazioni assistenziali d’invalidità civile. Il rischio riguarda, in particolare, quei beneficiari che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi per l’anno 2018 e che non hanno comunicato all’Inps il proprio reddito.

È lo stesso Inps a lanciare l’avvertimento, con il messaggio n. 3350 del 12 settembre scorso. L’Istituto sta infatti procedendo a estrarre i soggetti in età lavorativa (dai 18 ai 66 anni e 7 mesi) beneficiari di prestazioni assistenziali per inviare loro il preavviso di sospensione in cui ribadisce l’esigenza di avere un riscontro reddituale.

Pensione sospesa 2022 per mancato invio Redditi 2018: per chi?

Chi rischia la sospensione delle pensioni? O meglio, quale categoria di pensioni rischia la sospensione per mancato invio delle comunicazioni che riguardano i Redditi?

A rischiare la sospensione non sono tutti i trattamenti pensionistici ma quelli che sono collegati ai redditi. Il tutto ruota intorno al mancato invio della Modello Red Inps o della domanda di ricostituzione per motivi di redditi.

Pensione revocata per mancato invio Redditi 2018: quali prestazioni?

Le prestazioni collegate al reddito, che i titolari devono tenere sotto controllo per evitare intoppi sono:

  • assegno sociale (legge 335/1995 e art. 19 legge 118/1971);
  • assegno mensile di assistenza (di cui all’articolo 13 della legge n. 118/1971);
  • pensione di inabilità per invalidità civile (art. 12 legge 118/1971);
  • pensione ai ciechi civili (legge 382/1970);
  • pensione ai sordi (art. 1 legge 381/1970).

I titolari di suddette prestazioni devono controllare se sono obbligati a comunicare all’Inps il modello RED.

Invece, i pensionati titolati di invalidità civile, assegno o pensione sociale oppure dell’indennità di accompagnamento, dovranno dichiarare, sempre ogni anno, la residenza in Italia o all’estero o i propri redditi, tramite il modello ICRIC, ICLAV o Ass/Ps, se richiesta dall’Inps.

Pensione revocata per mancato invio Redditi 2018: quando scatta

Nei primi giorni di settembre Inps ha comunicato agli interessati tramite una nota di preavviso di sospensione, a mezzo raccomandata A/R, che è in corso la campagna di revoca delle prestazioni collegate al reddito nei confronti di coloro che non hanno dichiarato i redditi relativi all’anno 2018.

Entro 60 giorni dalla ricezione della raccomandata i cittadini interessati dovranno comunicare i redditi posseduti, pena la sospensione della prestazione con azzeramento della prima rata utile. La comunicazione della sospensione della prestazione verrà effettuata a mezzo raccomandata A/R.

Allo scadere di ulteriori 120 giorni dalla data di sospensione senza che vi sia stato riscontro, la prestazione verrà revocata e sarà calcolato il debito relativo all’anno di reddito non dichiarato (dal 2018 al 2022). La comunicazione di revoca della prestazione verrà inviata all’utente con raccomanda A/R.

Pensione revocata per mancato invio Redditi 2018: come evitare

Come indicato, tutte le comunicazioni di preavviso di sospensione e di successiva revoca avverranno tramite lettera raccomandata con avviso di ricevimento.

L’interessato potrà operare la necessaria comunicazione reddituale a Inps:

  • tramite gli Istituti di Patronato o altri soggetti abilitati all’intermediazione con l’Istituto;
  • direttamente online, accedendo all’area personale MyINPS con le proprie credenziali e procedendo con la specifica domanda telematica di “Ricostituzione reddituale per sospensione art. 35 comma 10 bis D.L. 207/2008”. Per le ulteriori indicazioni del percorso da seguire si rimanda al messaggio INPS.

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