Più di 36 mila cittadini rischiano di dover restituire 4 anni di assegni per le prestazioni assistenziali d’invalidità civile. Il rischio riguarda, in particolare, quei beneficiari che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi per l’anno 2018 e che non hanno comunicato all’Inps il proprio reddito.
È lo stesso Inps a lanciare l’avvertimento, con il messaggio n. 3350 del 12 settembre scorso. L’Istituto sta infatti procedendo a estrarre i soggetti in età lavorativa (dai 18 ai 66 anni e 7 mesi) beneficiari di prestazioni assistenziali per inviare loro il preavviso di sospensione in cui ribadisce l’esigenza di avere un riscontro reddituale.
Chi rischia la sospensione delle pensioni? O meglio, quale categoria di pensioni rischia la sospensione per mancato invio delle comunicazioni che riguardano i Redditi?
A rischiare la sospensione non sono tutti i trattamenti pensionistici ma quelli che sono collegati ai redditi. Il tutto ruota intorno al mancato invio della Modello Red Inps o della domanda di ricostituzione per motivi di redditi.
Le prestazioni collegate al reddito, che i titolari devono tenere sotto controllo per evitare intoppi sono:
I titolari di suddette prestazioni devono controllare se sono obbligati a comunicare all’Inps il modello RED.
Invece, i pensionati titolati di invalidità civile, assegno o pensione sociale oppure dell’indennità di accompagnamento, dovranno dichiarare, sempre ogni anno, la residenza in Italia o all’estero o i propri redditi, tramite il modello ICRIC, ICLAV o Ass/Ps, se richiesta dall’Inps.
Nei primi giorni di settembre Inps ha comunicato agli interessati tramite una nota di preavviso di sospensione, a mezzo raccomandata A/R, che è in corso la campagna di revoca delle prestazioni collegate al reddito nei confronti di coloro che non hanno dichiarato i redditi relativi all’anno 2018.
Entro 60 giorni dalla ricezione della raccomandata i cittadini interessati dovranno comunicare i redditi posseduti, pena la sospensione della prestazione con azzeramento della prima rata utile. La comunicazione della sospensione della prestazione verrà effettuata a mezzo raccomandata A/R.
Allo scadere di ulteriori 120 giorni dalla data di sospensione senza che vi sia stato riscontro, la prestazione verrà revocata e sarà calcolato il debito relativo all’anno di reddito non dichiarato (dal 2018 al 2022). La comunicazione di revoca della prestazione verrà inviata all’utente con raccomanda A/R.
Come indicato, tutte le comunicazioni di preavviso di sospensione e di successiva revoca avverranno tramite lettera raccomandata con avviso di ricevimento.
L’interessato potrà operare la necessaria comunicazione reddituale a Inps:
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