Stop ai rinnovi del Reddito di Cittadinanza dopo i 36 mesi. Sembra essere questa la strada che Fratelli d’Italia, intende percorrere per riformare il sussidio. Quando? Non appena il centro-destra salirà al Governo dopo le elezioni del 25 settembre, come dicono i sondaggi ormai da tempo.
Se Fratelli d’Italia sarà il primo partito la sua leader Giorgia Meloni è la prima candidata a diventare Presidente del Consiglio.
A quel punto dovrà mettere a punto il suo programma sociale che in un primo momento prevedeva la cancellazione del reddito di cittadinanza, poi la sostituzione con un nuovo sussidio, infine la sua possibile conservazione per alcune categorie, fondamentalmente per chi non può lavorare. Una posizione più morbida, espressa bene dal leader di Forza Italia Silvio Berlusconi che nei giorni scorsi ha tranquillizzato la platea dei beneficiari.
Conservazione parziale sì, ma non senza limiti. Su questo la ”futura Premier” è stata chiara: massimo 3 anni e poi basta. E’ un problema di sostenibilità del Bilancio statale:
“per quanto tempo lo posso dare il Reddito di cittadinanza, uno, due, tre anni? Le casse dello Stato non ce la fanno, e dopo tre anni quel ragazzo è più ricco o più povero avendo anche tre anni di più?”
Insomma secondo la Meloni un sussidio statale, che si chiami reddito di cittadinanza o no, non può essere per sempre. E’ necessario mettere un freno, per evitare abusi e di sovraccaricare la spesa sociale delle Casse statali. Ma è proprio questo ciò che intende fare? Stabilire il tetto dei 3 anni alla durata massima del sussidio? Vedremo nei prossimi giorni se si tratta di una visione che troverà conferma nel programma elettorale di centro-destra, che come tutti i programmi elettoriali dei partiti resta sempre molto vago sia sugli strumenti che sugli obiettivi.