La fine delle restrizioni per arginare la pandemia ha avuto un impatto positivo sulle assunzioni nel primo semestre del 2022.
E’ quanto emerge dai dati pubblicati dall’Osservatorio sul precariato Inps sui nuovi rapporti di lavoro, resi noti lo scorso 15 settembre.
Le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati nei primi sei mesi del 2022, infatti, sono state 4.269.000, il 26% in più rispetto allo stesso periodo del 2021.
La crescita ha interessato tutte le tipologie contrattuali, risultando accentuata sia per i contratti a tempo indeterminato (+36%), sia per le diverse tipologie di contratti a termine, quali intermittenti (+40%), apprendistato (+27%), tempo determinato (+24%), stagionali (+22%) e somministrati (+17%).
Focalizzandosi esclusivamente sui contratti di lavoro stagionale, notiamo una leggera decrescita tra le assunzioni del bimestre maggio-giugno 2022 rispetto a quelle avvenute tra maggio e giugno 2021.
Infatti, nonostante il totale degli assunti stagionali da gennaio a giugno 2022 abbia già superato il totale dello stesso periodo dell’anno scorso (617.272 vs 506.755):
Tra maggio e giugno 2022 e maggio e giugno 2021, perché le assunzioni degli stagionali sono calate?
Ciò si può in parte spiegare con l’alto numero di trasformazioni da contratto stagionale a indeterminato avvenute tra maggio e giugno 2022: a maggio 2022, infatti, sono 1.113 i contratti stagionali convertiti in indeterminati, rispetto ai 395 di maggio 2021. Allo stesso modo, a giugno 2021 si sono registrate solo 575 conversioni da stagionale a indeterminato, a dispetto delle 1.234 di giugno 2022.
Un’altra causa alla base delle minori assunzioni stagionali tra maggio e giugno 2022 rispetto allo stesso bimestre dell’anno scorso, inoltre, può essere riscontrata nella difficoltà per le imprese nel trovare manodopera.
La questione della carenza di lavoratori stagionali è stata affrontata più volte, anche da TuttoLavoro24.it: chi dà la colpa al Reddito di Cittadinanza e chi, invece, ai bassi stipendi e ai turni massacranti.