Ai nuovi dirigenti pubblici verrà richiesto anche il saper fare: in fase di selezione non basteranno più le sole conoscenze teoriche, ma ci saranno anche le prove situazionali e i colloqui motivazionali.
La novità, che equipara le selezioni pubbliche a quelle del settore privato, è prevista dalle Linee guida sull’accesso alla dirigenza pubblica elaborate dalla Scuola nazionale dell’amministrazione.
I bandi dovranno valutare le capacità, attitudini e motivazioni individuali, anche attraverso prove, scritte e orali. Per arricchire i criteri, le prove orali potranno prevedere presentazioni, simulazione di interviste o domande comportamentali, per valutare doti comunicative e capacità relazionali dei candidati.
Le nuove indicazioni sulle modalità di scelta dei dirigenti non sono vincolanti, ma attuano gli indirizzi fissati dal decreto 80/2021 costruito con l’obiettivo di innovare la Pubblica amministrazione per adeguarla all’attuazione del Pnrr.