Confindustria non vuole la flat tax perché l’Italia non se lo può permettere.
Non lasciano spazio all’interpretazione le parole di Carlo Bonomi, presidente dell’associazione degli industriali, che ha illustrato la sua posizione all’assemblea generale degli industriali della provincia di Varese tenutasi lo scorso 2 ottobre.
Senza entrare nel merito del voto e restando superpartes, il presidente di Confindustria ha spiegato la sua contrarietà alla “tassa piatta”, riscuotendo il consenso del Partito democratico, meno quello di Centro destra.
Come riporta Rai News, secondo Bonomi non si può “compromettere la discesa del debito perché si rischierebbe di discostarsi dagli accordi con l’Europa e questo farebbe aumentare fortemente lo spread. E se questo accade si riduce anche la voce dell’Italia al tavolo per la revisione delle regole europee per il prossimo anno. Il nostro Paese semplicemente non se lo può permettere”.
Il governo Draghi è riuscito a impiegare 60 miliardi di sostegno senza pregiudicare debito e deficit, ma nell’opinione del presidente di Confindustria ora è impensabile contare sulle stesse entrate con il nuovo governo che si troverà ad affrontare spese legate sia alla situazione corrente sia alle promesse elettorali.
“Non possiamo permetterci immaginifiche flat tax e prepensionamenti – ha concluso Bonomi – Non vogliamo negare ai partiti di perseguire le promesse elettorali ma oggi energia e finanza pubblica sono due fronti di emergenza che non possono ammettere follie per evitare l’incontrollata crescita di debito e deficit.”