INPS rende noti attraverso comunicato stampa, come ogni mese, i dati trasmessi dall’Osservatorio Statistico sull’Assegno Unico Universale. Il periodo di riferimento per le domande presentate è gennaio-agosto 2022, quello relativo ai pagamenti parte invece da marzo.
Nei primi otto mesi del 2022 sono pervenute 5,9 milioni di domande di AUU. Il canale più gettonato è quello digitale: circa 2,8 milioni di domande sono state presentate direttamente dal cittadino attraverso il Portale Web dell’Istituto.
I figli per i quali è stato richiesto il beneficio sono risultati poco più di 9 milioni.
La Lombardia risulta la regione con il maggior numero di figli per i quali si è richiesto l’Assegno (quasi 1,6 milioni) assorbendo più del 17% dei figli totali, seguita dalla Campania (con circa 927 mila figli), che lo ha richiesto per circa il 10% del totale dei figli e dal Lazio con 854.490 figli, pari al 9,4%.
In merito agli importi erogati nel primo semestre di competenza dell’AUU, la spesa complessiva supera i 7 miliardi di euro, suddivisi tra 5,2 milioni di richiedenti e 8,3 milioni di figli. L’importo medio mensile per richiedente è risultato pari a 233 euro, riferibile a circa 1,6 figli, mentre l’importo per ciascun figlio, sempre come media calcolata sul semestre marzo-agosto 2022, è risultato di 145 euro. In perfetta continuità con i dati emersi a settembre, che nell’indagine non tenevano in considerazione il mese di agosto.
Dai dati emerge anche la distribuzione delle domande per fascia ISEE.
Considerando i dati nel loro complesso, poco meno della metà dei figli pagati (46%) appartiene alla classe di ISEE più bassa (inferiore ai 15.000 euro), e che quindi ha percepito il massimo del beneficio. Circa il 23% dei figli pagati appartiene invece a nuclei familiari che non hanno presentato ISEE e quindi hanno percepito l’importo minimo.
Con riferimento al mese di agosto, gli importi restano più o meno invariati dal mese di giugno. La concentrazione di importi più elevati si ha al Sud, dove si rileva un valore medio mensile dell’Assegno di agosto di 157 euro a figlio. Il valore massimo si registra in Calabria (166 euro), seguita da Sicilia (160 euro) e Sardegna (159 euro).
Gli importi meno consistenti si registrano invece al Nord, dove si ha complessivamente un importo medio per figlio di 138 euro, con un valore minimo di 132 euro nella provincia autonoma di Bolzano, seguita da Val d’Aosta (134 euro) e Liguria (136 euro).
La differenziazione territoriale in termini di importi medi erogati, oltre all’età dei figli e alle maggiorazioni per numerosità del nucleo e presenza di soggetti disabili, risulta anche in buona parte riconducibile alla diversa distribuzione del reddito tra aree geografiche. La misura del beneficio riconosciuto è funzione (inversa) del livello di ISEE, pertanto dove l’ISEE è meno elevato si registrano importi più alti dell’Assegno (quindi al Sud).
In base allo stesso principio, la concentrazione di importi più elevati per l’Assegno Unico integrato al Reddito di Cittadinanza si ha al Nord, dove si rileva un valore medio mensile dell’Assegno di agosto di 130 euro a figlio (il valore massimo pari a 157 euro si registra nella provincia autonoma di Trento). Gli importi meno consistenti si registrano invece al Sud, dove si ha complessivamente un importo medio per figlio di 108 euro (con un valore minimo di 106 euro in Campania).
Tale evidenza dipende essenzialmente dal sistema di calcolo dell’integrazione AU su RdC. In quei nuclei familiari in cui il peso dei figli (in termini di scala di equivalenza sulla misura del RdC) è minore, più alta sarà l’integrazione. A parità di numero di figli, infatti, maggiore è l’importo del Reddito di Cittadinanza minore risulta l’importo dell’Assegno Unico.