Reddito di Cittadinanza abrogato? Reddito di Cittadinanza modificato, per mano del nuovo Governo Meloni? Sono gli interrogativi che tengono banco in queste ore a proposito del destino del sussidio, che oggi sostiene il reddito di circa 1,2 milioni di famiglie.
Sulla sua sopravvivenza, a sorpresa, giungono le prime conferme da parte di alcuni esponenti del Governo. Si tratta degli stessi esponenti che in campagna elettorale parlavano di una cancellazione.
Secondo quanto riporta il Quotidiano del Sud la prima a dire la sua sul reddito di cittadinanza dopo il primo Consiglion dei Ministri è il Ministro della Disabilità Alessandra Locatelli.
Ci sarà sì un intervento, ammette la neo Ministra leghista, ma “non per toglierlo a chi è in difficoltà, ma per modificare una norma che così com’ è non va bene. La misura di sostegno del reddito e l’incrocio con il mondo del lavoro non ha dato i frutti previsti. Ma ovviamente andranno tenute in grande considerazione le persone con disabilità e le famiglie in difficoltà”.
Altri segnali a favore della sua sostanziale ”conservazione” erano arrivati poco prima del voto da Paolo Zangrillo, da due giorni neo Ministro alla Pubblica amministrazione. “Ho seguito l’iter di formazione che ha portato al reddito di cittadinanza, essendo componente della Commissione Lavoro alla Camera. La posizione di Forza Italia è sempre stata chiara e netta. Condividiamo l’idea di dare supporto a chi è in povertà e a chi è inabile al lavoro. Così è un provvedimento da cui non si può prescindere ma la parte relativa alle politiche attive si è però rivelata un fallimento”.
Ma quale saranno queste modifiche?
Secondo il QdS le modifiche al RdC riguarderanno “soprattutto gli incentivi al lavoro. Si tradurrà, dunque, molto probabilmente in una misura che oltre a garantire un sussidio dia un aiuto più concreto a trovare un’occupazione. Lo stesso Salvini dopo la nomina a ministro delle Infrastrutture lo ha ribadito. “Sul lavoro bisognerà estendere la riduzione fiscale per i giovani che aprono una partita Iva, rivedendo anche il reddito di cittadinanza, perché così come è stato strutturato disincentiva al lavoro”.