Quale sarà il futuro del Reddito di Cittadinanza? Il nuovo Governo Meloni manterrà la promessa fatta in campagna elettorale cancellando la legge sul sussidio?
Secondo quanto trapela da giorni nell’ambito governativo non sarebbero tutti convinti di far tabula rasa del “Reddito”. Neppure la neo Ministra del Lavoro Marina Calderone che, secondo alcuni (clicca qui), potrebbe essere addirittura una spina nel fianco della Premier Meloni.
Di sicuro non è favorevole alla sua cancellazione, ma chiede da tempo una riforma delle politiche attive del lavoro in modo da favorire il reinserimento dei percettori, il Presidente dell’INPS Pasquale Tridico che ieri ha incontrato proprio la Ministra Calderone.
A rivelarlo è il manifesto in edicola oggi. Secondo il quotidiano diretto da Norma Rangeri, nell’incontro non sarebbe stato affrontato direttamente il tema del futuro del RdC, è stato un incontro istituzionale e di cordialità, ma il Presidente Inps si augura di poterne parlare a breve, anche perchè punta alla sua riconferma ai vertici dell’Istituto di Via Ciro Il Grande:
“«Lasciamo tempo al governo di vedere i dossier», ha detto [Tridico, ndr] ancora ieri a Napoli, contando sulla possibilità che Calderone, aperta al dialogo, appoggi l’idea dello stesso Tridico sulle pensioni di un’uscita flessibile a 63 anni con un assegno limitato alla sola parte contributiva oppure di limitarsi a rivedere il Reddito di cittadinanza alla sola parte di politiche attive, contrariamente al diktat di Fratelli d’Italia di cancellarlo. L’intento è chiaro: giocarsi le carte per una riconferma. Fece la stessa cosa Tito Boeri con il neo ministro Luigi Di Maio ai tempi del governo del cambiamento, il Conte I dell’alleanza Lega-M5s: il professore voluto da Matteo Renzi alla guida dell’Inps cercò di tenersi buono l’allora leader pentastellato puntando sul taglio delle pensioni d’oro”.