Reddito di Cittadinanza stretta del Governo, Navigator avvertono: “Percettori non occupabili”

Con Meloni al governo, il Reddito di Cittadinanza rimarrebbe solo ai fragili. Chi è in condizione, sia fisica che anagrafica, di poter lavorare non potrà percepire il sussidio e sarà quindi costretto a trovare un impiego.

Il punto è proprio questo. Come individuare la platea degli occupabili sulla quale applicare la stretta annunciata dalla premier? Capire chi può mettersi a lavorare non è immediato, per 2 motivi.

Il primo, perché il Reddito di Cittadinanza è rivolto a un intero nucleo familiare, all’interno del quale possono esserci sia persone abili che inabili. Il secondo, perché anche i soggetti abili potrebbero non essere occupabili fin da subito.

A spiegarne il motivo è Il Sole 24 Ore nell’edizione del 31 ottobre, riportando le perplessità dell’Associazione nazionale dei navigator, le figure alle quali il DL 4/2019 affidava il compito dell’inserimento lavorativo dei percettori di RdC:

L’Associazione nazionale dei navigator […] conferma che la maggior parte dei soggetti assistiti sono senza occupazione da molto tempo. ‹‹Formalmente possono anche essere occupabili – fanno sapere – il punto è che sono poco appetibili per le aziende, interessati a profili già formati e già pronti a lavorare››. Le aziende infatti richiedono già un minimo di competenze del candidato, una propensione al lavoro necessaria anche per affrontare un percorso formativo. ‹‹Spesso prima di poter parlare davvero di un lavoro – fa sapere un navigator – bisogna capire se il beneficiario del sussidio è davvero pronto, persino se è in grado di fare un colloquio o di seguire con profitto un corso››.”

Insomma, tanti degli attuali percettori del sussidio sarebbero sì occupabili, ma solo in teoria. Nella pratica, le aziende avrebbero difficoltà a metterli subito a lavoro perché ormai da troppo tempo “fuori dal giro”.