Navigator senza proroga, sindacati promettono la Piazza: ”sulla loro pelle lo scontro politico sul RdC”

«Sulla pelle dei Navigator si sta giocando lo scontro politico in atto sul reddito di cittadinanza», è il commento, secco, del Segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri alla notizia che il Ministero del Lavoro non darà l’impulso politico alla conferma dei contratti di lavoro dei Navigator scaduti il 31 ottobre 2022.

L’Italia senza Navigator significa che i Centri per l’Impiego saranno senza le figure specialistiche che devono puntare al reinserimento del percettori del reddito di Cittadinanza, quantomeno quelli ’occupabili’.

E’ un antipasto della fine del RdC? Forse sì, forse no. Di sicuro anticipa la fine di un modello politico che punta all’inclusione sociale di soggetti svantaggiati.

«Il reddito di cittadinanza è un sistema di welfare, di aiuto a chi non riesce ad entrare nel mondo del lavoro. I due terzi dei percettori è inabile» ha aggiunto Bombardieri, che sottolinea come in Italia ci sia necessità di “strutture pubbliche e personale dedicati alla intermediazione di manodopera e all’orientamento sul modello tedesco o anche inglese”.

Nel frattempo i sindacati di categoria Nidil, Felsa, Uiltemp, assieme alle confederazioni Cgil Cisl Uil, hanno chiesto un nuovo incontro alla Ministra del Lavoro Marina Calderone. «Senza riscontri, i lavoratori saranno nuovamente in piazza», annunciano i sindacati.