Firmato il rinnovo del contratto collettivo nazionale per la Sanità per il triennio 2019-2021.
In busta paga dei lavoratori arriverà un aumento medio lordo di 175 euro e gli arretrati per il periodo di vacanza contrattuale che ammontano mediamente a circa tremila euro.
Più nel dettaglio l’accordo stabilisce – a partire dal primo gennaio 2021 – un incremento medio a regime degli stipendi tabellari di 91 euro medi per 13 mesi ed una rivalutazione dei fondi destinati alla contrattazione integrativa di 12 euro mese per 13 mensilità.
Viene rivisto il sistema di classificazione professionale, per il quale è stato stabilito un ulteriore impegno finanziario delle aziende e degli enti del comparto di 13 euro mese per 13 mensilità.
Il contratto, inoltre, istituisce l’indennità di specificità infermieristica per i profili di infermiere, l‘indennità di tutela del malato e promozione della salute per altri profili del ruolo sanitario e socio-sanitario e una specifica indennità destinata al personale operante nei servizi di pronto soccorso.
Se si prendono in considerazione anche le nuove indennità, l’accordo raggiunto consentirà di riconoscere incrementi medi, calcolati su tutto il personale del comparto, di circa 175 euro medi al mese, corrispondenti a una percentuale di rivalutazione del 7,22%
Tra le novità degne di rilievo non solo l’indennità per gli infermieri e la nuova classificazione professionale ma anche la regolamentazione dello smartworking per gli amministrativi.