Rinnovo del Contratto del comparto Scuola, Università e Ricerca al centro della riunione che si è avuta oggi – e conclusa nel pomeriggio – tra il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e i sindacati della scuola.
La trattativa per il rinnovo del contratto, scaduto nel 2019, è giunta in questo periodo in un vicolo cieco, tra Aran che chiede di rivedere molte norme, a partire dal sistema classificatorio del personale Ata, e i sindacati che puntano ad alzare la disponibilità ‘ministeriali’ sulla parte economica e a dare una “nuova vita” ai 300 milioni di euro disponibili per la valorizzazione del personale scolastico. E così l’incontro è stato calendarizzato per fare il punto della situazione ma anche per tentare di dare una svolta alla trattative. Specie per quanto riguarda Aumenti e Arretrati.
L’idea che circola da giorni, ma è molto più di una semplice idea visto che è ormai formalmente sul tavolo sindacale, è quella di firmare quanto prima l’ipotesi di rinnovo del contratto, così da “garantire immediatamente gli incrementi già stanziati e gli arretrati in busta paga”, scrive Ansa.it, allo stesso tempo “apporre una nota sul contratto che preveda entro il 2023 di rimpinguare i fondi con nuove risorse aggiuntive da individuare in Legge di bilancio. Se fosse questo l’accordo, l’aumento medio sarebbe di 100-120 euro lorde”. In questo modo quindi i docenti e personale Ata della Scuola ma anche dei ‘mondi’ vicini di Università e Ricerca, potrebbero beneficiare sin da subito di un primo incremento stipendiale per poi ricevere un’altra tranche nel 2023, dopo lo stanziamento della nuova legge di Bilancio